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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 10, I ordine, settore sinistro

Qui venne lo storico della Scala
All’apertura del Teatro nel 1778 il palco ha quattro comproprietari: il conte Ignazio Caimi Ciceri, il facoltoso commerciante Francesco Pino, suo fratello Domenico e don Pietro Cozzi. Ignazio Caimi Ciceri (1701-1785) apparteneva ad una delle casate milanesi più antiche il cui prestigio è testimoniato dallo stemma di famiglia inserito in una delle torri di Porta Ticinese. Non avendo eredi diretti, lasciò la sua metà del palco al nipote Giacomo Camillo Bagliotti figlio della sorella Antonia coniugata con il conte Paolo Gaudenzio Bagliotti. Il barone Pietro Cozzi, tesoriere del Senato, ebbe il titolo nobiliare da Maria Teresa per il lungo e fedele servizio prestato nell´amministrazione asburgica. Egli cedette nel 1782 il suo quarto di proprietà ai fratelli Francesco e Domenico <1.> Pino, agiati commercianti originari di Cremona, unici proprietari non nobili di un palco nelle esclusive prime due file. Alla morte di Francesco il palco passò in eredità ai figli Domenico <2.> (1760–1826) e Giacomo (1767–1812). Domenico <2.> fu un generale al servizio di Napoleone, distintosi nella seconda campagna d´Italia e incaricato nel giugno del 1800 dal governo della Repubblica Cisalpina di riorganizzare la Guardia Nazionale milanese; Giacomo anch’egli militare, fu aiutante di campo del fratello, ma morì in Russia nel 1812 nella battaglia di Malojaroslavetz. Domenico sposò nel 1808 Vittoria Peluso (1766-1828), detta la Pelusina, celebre ballerina del Teatro alla Scala, vedova del Conte Bartolomeo Calderara (1747-1806), primo impresario della Scala, il quale le lasciò in eredità la splendida Villa d´Este a Cernobbio, frequentata da ospiti illustri, fra i quali Niccolò Paganini che si esibì col proprio violino accompagnato alla chitarra dal generale Pino, appassionato di musica ed egli stesso violinista dilettante. Ai Pino subentra dal 1793 al 1796 un non meglio identificato Giovanni Pietro Villa. Nel 1809 il palco viene acquisito dalla Duchessa Luigia Busca Serbelloni, vedova del Marchese Ludovico Busca Arconati Visconti. Dal 1813 la proprietà del palco passa in condivisione, alle famiglie Ala Ponzone e Cambiasi.
La marchesa Maria Visconti Ciceri, ultima discendente di un nobile e antico casato milanese, porta il palco in dote al marito, il marchese Daniele Ala Ponzone (1769-1824), appartenente ad una delle più illustri famiglie feudali di Cremona, e proprietario di altri due palchi (n° 14, III ordine, settore destro e n° 2, I ordine, settore destro). Tutti e tre i palchi passeranno al figlio Filippo (1814-1885) il quale nel 1842 eredita anche i beni del cugino Giuseppe Sigismondo (1761-1842), noto come mecenate e collezionista d’arte e per aver fondato il Museo Ala Ponzone di Cremona.
Filippo da bambino, tra il 1820 e il 1824, aveva preso lezioni di pianoforte da Carl Mozart (1784-1858), secondo figlio di Wolfgang Amadeus, come risulta dai Kassabücher della marchesa Maria Visconti Ciceri in possesso del Mozarteum di Salisburgo. Carl Mozart si era stabilito a Milano nel 1805 dove aveva studiato con Bonifazio Asioli, futuro primo direttore del Conservatorio; qui trascorse il resto della sua vita al servizio dell’amministrazione finanziaria asburgica. Filippo, con il quale si estinse la linea maschile del casato Ala Ponzone, continua la tradizione di famiglia di mecenate e amante dell’arte, amplia la collezione del museo, donando nel 1836 il dipinto San Francesco in meditazione di Caravaggio che costituisce l’opera più pregiata del museo. Alla sua morte il palco viene ereditato dalla figlia Paolina (1843-1893), coniugata con il conte Federico Cimino.
Gli altri proprietari del palco, i Cambiasi, appartengono ad una agiata famiglia milanese di estrazione borghese: primo proprietario Francesco, titolare del Caffé Cambiasi, di fronte al Teatro, al n° 1149 della piazza. Sino al 1833 risulta intestataria del palco la vedova Maria Caterina Soncini, tutrice dei figli minorenni; dal 1834 proprietario di metà del palco risulta il figlio Isidoro Cambiasi (1811-1853), saggista e critico musicale, cofondatore nel 1842, con l’editore Giovanni Ricordi, della Gazzetta musicale di Milano.
Dal suo matrimonio con la pianista Cirilla Branca, figlia di Paolo, noto mecenate milanese, nacque Pompeo Cambiasi (1840-1906), presidente della delegazione dei Palchettisti del Teatro alla Scala, consigliere della casa di riposo per musicisti “G.Verdi” e assessore del Comune Milano. Pompeo inoltre collaborò come il padre alla Gazzetta musicale di Milano e nel 1906 pubblicò la nuova edizione del volume La Scala 1778-1906: note storiche e statistiche, un contributo fondamentale per la storia del Teatro milanese.
Le famiglie Ala Ponzone e Cambiasi condivisero il possesso del palco sino al 1920, anno in cui con la cessione dei palchi al Comune e la costituzione dell´Ente autonomo Teatro alla Scala si avvia a conclusione la storia della proprietà privata dei palchi.
(Claudia Strano)
 
Hanno posseduto questo palco:
Ala Ponzone Ciceri Visconti, Maria, che ebbe anche: 2 1. ordine destro; 14 3. ordine destro
Ala Ponzone, Daniele, che ebbe anche: 2 1. ordine destro
Ala Ponzone, Filippo, che ebbe anche: 2 1. ordine destro; 14 3. ordine destro
Ala Ponzone, Paolina, che ebbe anche: 14 3. ordine destro
Bagliotti Caimi, Giacomo Camillo
Busca Arconati Visconti Serbelloni, Maria Luigia, che ebbe anche: 4 2. ordine sinistro
Caimi Ciceri, Ignazio, che ebbe anche: 14 3. ordine destro
Cambiasi Branca, Cirilla
Cambiasi, Isidoro, che ebbe anche: 12 4. ordine sinistro
Cambiasi, Pompeo <1.>
Cambiasi, Pompeo <2.>
Cambiasi Soncini, Maria Caterina, che ebbe anche: 12 4. ordine sinistro
Cozzi, Pietro, che ebbe anche: Proscenio 3. ordine destro
Pino, Domenico <1.>
Pino, Domenico <2.>
Pino, Francesco
Pino, Giacomo
Villa, Giovanni Pietro
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
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