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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 15, II ordine, settore sinistro

Il palco del Cavaliere delegato
Prima proprietaria del palco fu la marchesa Ippolita d’Adda, nata Bigli, figlia del conte Vitaliano e di Giovanna Cusani Visconti. Ippolita fu la seconda moglie del marchese Febo d’Adda, morto nel 1757; della prima moglie non si conosce il nome ma si sa che morì nel 1743 e che gli diede Giovanni Battista d’Adda (1737–1784), al quale risulta intestato il palco scaligero nel 1783 e nel 1784. Sposatosi nel 1771 con Margherita Litta Visconti Arese, Giovanni Battista ricoprì importanti cariche istituzionali, tra cui quella di Decurione della città di Milano e di Ciambellano imperiale e fu diretta parte in causa, dopo l’incendio del Teatro ducale, nelle trattative col governo austriaco in merito alla realizzazione del futuro Teatro alla Scala. Ammiratore del Piermarini, a lui affidò la ristrutturazione della villa di delizia a Cassano d’Adda.
Alla sua morte, il palco passò al conte Vitaliano Bigli (1731-1804), figlio di Gaspare, fratello di Ippolita, e di Francesca Visconti e coniugato nel 1752 con Claudia Caterina ClericiClaudia Bigli Clerici. Il conte Bigli, come il marchese D’Adda, ebbe un ruolo chiave nelle contrattazioni con gli austriaci per l’edificazione del Teatro alla Scala: venne infatti nominato, assieme al marchese Pompeo Litta Visconti Arese e al duca Giovanni Serbelloni, Cavaliere Delegato per il Corpo dei palchettisti dell´erigendo nuovo Teatro Grande (Teatro alla Scala). Ai Bigli apparteneva la residenza milanese ancor oggi in via Borgonovo 20, all’epoca contrada di Borgo Novo, che era conosciuta anche come "contrada dei nobili" o in milanese "dei sciuri" per la ricchezza e la quantità dei palazzi di famiglie aristocratiche. All’edificio originario fu aggiunto nel corso del Settecento uno scalone - purtroppo distrutto - progettato da Luigi Vanvitelli, la realizzazione fu poi diretta dal suo allievo, Giuseppe Piermarini, l’architetto della Scala. Il palazzo dal 1828 al 1855 fu proprietà e dimora di Giulia Pahlen Samoyloff, bellissima contessa russa amante del compositore Giovanni Pacini, che lo trasformò in uno dei luoghi più alla moda della Milano ottocentesca.
Utilizzato nel 1809 e nel 1810 da Teresa Frapolli, probabilmente imparentata con Carolina, “giardiniera”, patriota, madre di Teresa Berra Kramer, nel 1813 il palco è di proprietà della sorella di Vitaliano, Fulvia Crivelli erede Bigli (1741-1828), ultima discendente della sua illustre casata, dama dell’Ordine della Croce Stellata e coniugata nel 1759 con il marchese Tiberio Crivelli. Da questo momento, il palco rimarrà ai Crivelli, prima a Paolo (1770-1837), indicato come proprietario nel 1837, figlio di Fulvia e Tiberio; poi ancora alla marchesa Fulvia e, dal 1840, al figlio Luigi (1819-1901), sindaco di Inverigo e coniugato con Carolina Medici di Marignano, proprietario del luogo più famoso della cittadina briantea, la cosiddetta Rotonda.
Infine, alla morte di Luigi, il palco passò a Vitaliano Crivelli (1878-1926), bisnipote di Enea, fratello di quel Paolo che ne era stato proprietario nel 1837. Vitaliano, coniugato nel 1900 con Giustina Sormani Andreani Verri, risiedeva nel prestigioso palazzo di famiglia in Via Pontaccio 12 a Milano; a lui appartenne il palco sino al 1920, anno in cui si costituisce l’Ente Autonomo Teatro alla Scala e il Comune di Milano inizia l´esproprio dei palchi privati.
(Lorenzo Paparazzo)
 
Hanno posseduto questo palco:
Bigli, Vitaliano, che ebbe anche: 4 1. ordine destro; 5 1. ordine destro; 2 2. ordine sinistro; 18 3. ordine sinistro
Crivelli Bigli, Fulvia, che ebbe anche: 3 2. ordine sinistro
Crivelli, Luigi
Crivelli, Paolo
Crivelli, Vitaliano <2.>
D'Adda Bigli, Ippolita
D'Adda, Giovanni Battista, che ebbe anche: 13 3. ordine destro; 13 2. ordine sinistro
Frapolli Ballabio, Teresa
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
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