Logo Urfm
Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 14, IV ordine, settore sinistro

Il palco della Franchetti S.p.A.
Nell´asta del 14-15 maggio 1778 il palco venne acquistato dall´abate Federico Crippa che, forse, se lo era aggiudicato a nome di Giovanni Battista Giani (1708-?), possidente, titolare dal 1779. Fu il figlio Gerolamo Giani (1736-1806)ad ereditare il palco nel 1788 e a sancire definitivamente la posizione sociale della famiglia, ottenendo il titolo di nobile con trasmissione sia ai maschi che alle femmine primogenite, titolo confermato poi nel 1816 ai figli Scipione e Stanislao.
Durante la parentesi napoleonica, nel 1809 e nel 1810, utente del palco è il commerciante e banchiere Gaetano Besana (1779-1857), figura gradita ai francesi. Coniugato con Francesca Angela Restelli fu a capo di quella che sarebbe diventata la Banca Balabio Besana, prima di ritirarsi dagli affari nel 1853.
Sconfitto Napoleone a Lipsia nel 1813, già nello stesso anno i vecchi palchettisti tornarono ai loro posti e così ritroviamo gli eredi Giani fino al 1818, quando il palco venne rilevato da Giuseppe Maria Franchetti (1764-1834); da allora, rimase alla stessa famiglia per oltre un secolo. Giuseppe Maria doveva essere un tipo particolare: figlio di Maria Nava Gentili e di Sansone, ricco commerciante ebreo di Mantova, si trasferì a Milano pare per amore della ballerina Assunta Scanzi, che poi sposò; si convertì al cattolicesimo e agli albori della Repubblica cisalpina acquistò nel 1797 a Inzago la grande villa oggi nota come Villa Gnecchi-Ruscone, sede di un museo delle carrozze, una delle tante ville di delizia sul Naviglio della Martesana, raggiungibile da Milano in dodici ore su un barchetto trainato da cavalli; nel contempo si gettò nel commercio di “pannine e seterie”, lasciato poi per i ben più fruttuosi appalti di forniture militari all’armata francese; entrato in crisi il governo napoleonico, nel 1813 fondò con Pietro Balabio e Carlo Besana (ricchi industriali della produzione serica, il secondo figlio del palchettista Gaetano) un’”impresa di trasporti stradali per merci e passeggeri, che facesse servizio nel Regno” sotto la ragione sociale Impresa delle Diligenze e Messaggerie prima società per azioni della Lombardia. Assorbendo altre linee esistenti, la Franchetti S.p.A attivò un sistema di servizio rapido di vetture che partendo dalla contrada del Monte 5499 (via Monte Napoleone) collegava Milano con Bologna, Firenze, Vienna, Marsiglia e altre città. Dopo il ritorno degli austriaci, Franchetti ottenne la nomina di ufficiale governativo per i teatri milanesi; importante il suo ruolo di mediatore tra le case editrici Ricordi e Artaria per la rappresentazione scaligera di Semiramide di Rossini nella primavera del 1824. Nel 1826 ottenne il titolo nobiliare dall’imperatore Francesco I d’Austria con il predicato “di Ponte”. Da Assunta Scanzi ebbe due figli, Gaetano (1788-1830) e Giuseppina (1792-1873).
Gaetano, noto per la sua Storia e descrizione del Duomo di Milano (1821) era sposato a Luigia o Luisa Migliavacca che gestì la ditta e le proprietà del marito dopo la sua morte, avendo come socio Carlo Vidiserti, marito di GiuseppinaGiuseppina Vidiserti: Vidiserti era proprietario del palco n° 14, IV ordine destro e Giuseppina del n° 15 del IV ordine di sinistra. Tutti i Franchetti furono patrioti ed ebbero un ruolo attivo nei moti del 1848, al punto da ritrovarsi esuli a Locarno insieme a tanti altri antiaustriaci. Il palco rimase così per quasi quarant’anni legato nominalmente al nobile Giuseppe Maria, ben oltre la sua morte: solo nel 1873 risultarono proprietari i figli di Gaetano, Costante, detto Costantino (1826-1908), e Giuseppe (1816-1887) sposato con Giovanna Butti Calderara detta Gina. Non compare tra i proprietari del palco la sorella Carolina, coniugata al nobile Felice De Vecchi. Ma a confermare la complessa polifonia scaligera ci pensa la loro figlia Beatrice che sposa nel 1867 il conte Antonio Cavagna di Sangiuliani, proprietario del palco n° 10 nel prestigioso II ordine, settore sinistro.
Ereditato da Costantino al momento della morte di Giuseppe, il palco passa nel 1910 per testamento a Gaetano Franchetti di Ponte (?-1921), figlio di Giuseppe, socio del Club Alpino Italiano fondato da Quintino Sella nel 1863.
Gaetano mantenne il palco sino al 1920, anno in cui il Comune di Milano inizia l´esproprio dei palchi e si costituisce l’Ente Autonomo Teatro alla Scala.
(Maria Grazia Campisi)
 
Hanno posseduto questo palco:
Besana, Gaetano
Crippa, Federico, che ebbe anche: 18 4. ordine destro
Franchetti di Ponte, Costantino
Franchetti di Ponte, Gaetano
Franchetti di Ponte, Giuseppe
Franchetti di Ponte, Giuseppe Maria
Giani, Gerolamo
Giani, Giovanni Battista
Giani, Stanislao, che ebbe anche: 6 4. ordine destro
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
Cerca:
Cerca nelle storie:
Autori delle storie: