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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 17, IV ordine, settore sinistro

Il palco del “sur avvocatt” Giuseppe Antonio Martinelli
Il primo proprietario di questo palco appartiene ad una delle famiglie più influenti e facoltose sulla scena milanese del ‘700, il marchese Pompeo Litta Visconti Arese (1727-1797), Real Ciambellano e Consigliere Intimo di Stato. Lo acquistò all´asta del 30 marzo 1778 per 7.100 Lire austriache e lo tenne sino alla morte: molto probabilmente per lo utilizzò per i suoi ospiti o per affittarlo, se si considera che il marchese detenne la proprietà, insieme alla moglie Elisabetta Visconti Borromeo (1730-1794) anche del palco di proscenio e dei palchi n° 1, n° 2, n° 3 del I ordine sinistro durante lo stesso periodo, così come era già stato proprietario degli stessi palchi nel Regio Ducal Teatro.
Il marchese Pompeo Litta ebbe un ruolo importante nelle trattative per la costruzione del Teatro alla Scala che doveva sorgere in sostituzione del Teatro Ducale distrutto dal fuoco nel febbraio 1776. L’assemblea generale del Corpo dei Palchettisti si assunse l’onere finanziario della ricostruzione, mentre dove e come costruire il teatro dovette essere concordato con il Governatore della Lombardia asburgica, l’arciduca Ferdinando, il Cancelliere di S. M. I. Maria Teresa d’Austria, principe Anton von Kaunitz, i Cavalieri Delegati, eletti fra i proprietari dei palchi, nonché il progettista, il regio architetto Giuseppe Piermarini che svolse anche il ruolo di direttore dei lavori. Il marchese Pompeo fu uno dei tre Cavalieri Delegati insieme al conte Vitaliano Bigli e al duca Giovanni Serbelloni. Furono inoltre eletti nove Consiglieri Delegati che unitamente ai Cavalieri ebbero piena facoltà di trattare e decidere a nome di tutti i palchettisti.
Dal 1809 al 1817 risulta proprietario l’avvocato Giuseppe Antonio Martinelli (1753-1817) discendente da una famiglia di Ghirone, in val di Blenio, nel Canton Ticino; il padre, Giorgio Maria Martinelli, era stato fondatore del Collegio di Rho. Giuseppe Antonio aveva fatto fortuna a Milano, dove godeva “di molta riputazione per la probità e prudenza non meno che per la dottrina legale” e dove aveva difeso Pietro Verri nella causa per la divisione dell’eredità familiare. Il lavoro più prestigioso dell’avvocato a Milano fu però quello di procuratore di casa Litta, che Martinelli tenne per 32 anni fino a stilare, nel 1815, un Testamento politico-economico … che potrà servire di norma per il futuro regime dell’amministrazione interna, ed esterna del patrimonio Litta Visconti Arese. L’amico Carlo Porta dedicò “Al sur avvocatt Giusepp’Antoni Martinell” una satirica ma bonaria poesia sull’aggiustamento dei conti. Dal 1818 al 1920 si avvicenderanno nel palco molti proprietari, tutti legati per discendenza o per parentela acquisita all’avvocato Martinelli e in gran parte esponenti della borghesia delle professioni liberali.
Dal 1818 al 1836 il palco è degli eredi Martinelli per passare poi a Casa Marani, la casa di Antonio Maria Marani (1760-1837), ragioniere e nipote di Luigi, utente del palco n° 9 del IV ordine sinistro in epoca napoleonica. Il rag. Marani era probabilmente legato per motivi professionali all´avvocato Martinelli.
Infatti, dal 1839 al 1848 proprietaria del palco è Carolina Bertrand Marani, vedova di Antonio Maria dal quale ebbe tre figli: Luigi (1804-1838) “giovane amabilissimo e rispettoso”, come si legge dalla sua lapide, e che morirà celibe, Giuseppe e Giovanni, futuro palchettista dal 1856 al 1860. Giovanni Marani (1808-1881), residente in Piazza S. Alessandro, componente della Commissione di Vigilanza per il Debito Pubblico del Ministero delle Finanze, è un esempio della borghesia impegnata nel sociale: fondatore della Società Italiana di Scienze Naturali, socio promotore della Società d’Incoraggiamento delle Arti e dei Mestieri, avviò corsi di formazione e aprì la Scuola di chimica industriale con la finalità di formare nuove leve capaci di gestire i più moderni processi produttivi. Da qui nascerà nel 1863 il Politecnico di Milano. Marani fu anche un appassionato collezionista; nel 1871 donò alla Biblioteca Ambrosiana due sculture in avorio rivestite in legno a intaglio raffiguranti dei mendicanti, attribuite allo scultore e intagliatore bellunese Andrea Brustolon (1662-1739).
Dal 1861 al 1883 saranno proprietari, come è documentato nella denuncia di successione conservata presso l’Archivio di Stato, Francesco Marani (?-1883) e la moglie Francesca, nota benefattrice. Il palco passa quindi dal 1884 al 1907 ai coniugi Antonietta Marani e Alessandro Barbavara dei Conti di Gravellona, presenti in iniziative e associazioni benefiche della città: Antonietta, membro del Comitato d’Amministrazione dell’Opera Pia Gerli Piccoli, ente morale in memoria di Carolina Gerli fondato nel 1863; il conte, come già Giovanni Marani, socio promotore della Società di Incoraggiamento Arti e Mestieri.
Dal 1917 al 1920 ultimo proprietario è l’avvocato conte Giovanni Barbavara (1871-1931). Membro della Società di Beneficienza Congregazione di Carità e Presidente della Società Lombarda per la Pesca e l’Acquicoltura, fu proprietario di terreni presso Montorfano in provincia di Como comprendenti un bellissimo lago di oltre 1000 metri quadrati di superficie. Pensò di utilizzare in modo razionale la produzione invernale di ghiaccio che si formava nel lago e divenne il fornitore di ghiaccio degli ospedali milanesi. Con lui si conclude la proprietà privata dei palchi che vennero espropriati dal Comune di Milano; al 1920 risale l’istituzione dell’Ente autonomo Teatro alla Scala.
(Antonio Schilirò)
 
Hanno posseduto questo palco:
Barbavara di Gravellona, Alessandro
Barbavara di Gravellona, Giovanni
Barbavara Marani, Antonietta
Litta Visconti Arese, Pompeo <1.>, che ebbe anche: 6 3. ordine destro; Proscenio 1. ordine sinistro; 1 1. ordine sinistro; 2 1. ordine sinistro; 3 1. ordine sinistro
Marani Bertrand, Carolina
Marani, Francesca
Marani, Giovanni
Marani Martinelli
Martinelli, Giuseppe Antonio
Visconti d'Aragona Gherardini, Vittoria, che ebbe anche: 1 2. ordine destro
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
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