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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 16, I ordine, settore sinistro

Il palco dei generali
I palchi camerali o palchi della Corona erano “i palchi di ragione del Governo ad uso esclusivo delle autorità civili e militari” (così definiti nel rogito dell´appalto dell´impresario Angelo Petracchi, 1816) e per tale motivo venivano esentati dal pagamento del canone annuo previsto per tutti gli altri palchi. La loro funzione era anche quella di ospitare le personalità illustri in visita alla città: monarchi, ministri, principi, ambasciatori.
Al momento dell’inaugurazione del Teatro alla Scala i palchi camerali erano cinque: il palco Centrale o palco della Corona, altrimenti detto Palchettone, i palchi n° 1 e n° 2 del II ordine sinistro, il palco di Proscenio del I ordine destro e infine il palco n° 3 del III ordine destro.
Con la caduta della Repubblica di Venezia (1797) e la sua annessione all’Impero asburgico in seguito al trattato di pace di Campoformio tra l’Austria e la Francia, si aggiunse il palco n° 16 del I ordine sinistro, riservato sin dall’apertura del teatro all’ambasciatore (chiamato “Residente”) della Serenissima. Nel 1809 troviamo questo palco assegnato ai militari: il “francese Cittadino Generale Vignole”, (Martin Vignolle, 1763-1824), nominato ai vertici del Ministero della Guerra da Bonaparte, nel 1796, come Vicecapo di Stato Maggiore e aiutante di campo di Gioachino Murat, nominato nel 1808 Barone e nel 1809 Conte dell’Impero; titolato anche da Luigi XVIII, il suo nome appare inciso sull’Arc de Triomphe di Parigi. Insieme a lui condivide il palco il comandante della Piazza di Milano, il Generale Robert Motte (1754-1829), detto anche La Motte, come gli altri nominato Cavaliere della Legion d’Onore. Immaginiamo il giro di ospiti di quegli anni. Durante la Repubblica cisalpina si aggiunse anche un altro palco “governativo”, probabilmente confiscato al suo proprietario, il filo-asburgico Antonio Greppi: quello di Proscenio del II ordine sinistro, assegnato al Generale Comandante delle truppe francesi in Lombardia, Hyacinthe-François-Joseph Despinoy (1764-1848) che nel 1796 aveva assediato e conquistato il Castello Sforzesco. Il palco sarebbe tornato al Greppi già con Napoleone imperatore.
Dopo il ritorno del dominio austriaco (1815) sino alla nascita del Regno d’Italia (1861) il palco n° 16 passò d’ufficio all’ Imperial Regio Governo. A seguito dell’unificazione d’Italia, nei palchi camerali scomparve ovviamente l’aggettivo “Imperiale” e il palco fu indicato come proprietà del Regio Demanio.
A partire dal 1873, anno in cui fu definitivamente ratificato il passaggio della proprietà di tutti i palchi camerali dallo Stato al Comune, tale dicitura fu sostituita da Comune di Milano. Allo scioglimento dell’Associazione dei palchettisti, dopo gli anni Venti del Novecento, tutti i palchi, compresi quelli cosiddetti camerali, rimasero a disposizione della direzione del teatro.
(Lorenzo Paparazzo)
 
Hanno posseduto questo palco:
Beni della Corona, che ebbe anche: Proscenio 1. ordine destro; 3 3. ordine destro; 1 1. ordine sinistro; 16 1. ordine sinistro; Proscenio 2. ordine sinistro; 1 2. ordine sinistro; 2 2. ordine sinistro; 3 2. ordine sinistro; 7 2. ordine sinistro; 8 2. ordine sinistro
Comune di Milano, che ebbe anche: Proscenio 1. ordine destro; 3 3. ordine destro; 16 1. ordine sinistro
Repubblica di Venezia, che ebbe anche: 16 1. ordine sinistro
Vignolle, Martin, che ebbe anche: 16 1. ordine sinistro
 
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