Luoghi di rappresentazione

Criteri formali.

Nomi di luoghi

Nomi moderni, antichi e stranieri
Si usano i criteri di SBN: nome moderno e in italiano per le città straniere note con un nome italiano.
Dalle forme non accettate si fanno varianti.
Nomi di quartieri e località facenti parte di luoghi maggiori
Si inseriscono come varianti della località maggiore o in cui sono stati inglobati in tempi moderni.
Se il nome del quartiere etc. è incluso nel nome della sede, si conserva.
Nomi di luogo inclusi nel nome della sede
Se coincidenti con il luogo in cui si trova la sede e non sono distintivi di un nome (p.es. di un santo), si omettono.
Si conservano quando corrispondono a nomi di quartieri o località facenti parte di luoghi maggiori.

Nomi di sedi

Nomi moderni, antichi e stranieri
Si usano i nomi moderni. Per le sedi straniere si usa la lingua originale, escluse quelle note con un nome italiano.
Dalle forme non accettate si fanno varianti.
Accademia
Resta per esteso; ma è distinto da Colonia dell'Accademia, Teatro dell'Accademia o Teatro degli Accademici.
Casa, Villa
Resta per esteso, distinto da Castello, Palazzo o Sala.
Castello
Resta per esteso, distinto da Casa o Palazzo.
Cattedrale
Se in un luogo compare anche solo una volta il termine Cattedrale, questo si usa come termine accettato, in forma estesa, aggiungendo come variante il termine Duomo, Chiesa o altro.
Se compare anche solo una volta il nome del santo, si usa solo il nome del santo; in tal caso il termine Cattedrale diventa una variante.
Chiesa
Se in un luogo la chiesa non compare mai come Cattedrale o Duomo, Chiesa si usa come termine accettato, in forma estesa.
Se compare anche solo una volta il nome del santo, si usa solo il nome del santo; in tal caso il termine Chiesa diventa una variante.
Se compare anche solo una volta il nome di Cattedrale, questo si usa come termine accettato; anche in tal caso il termine Chiesa diventa una variante.
Se compare anche solo una volta il nome Duomo, e mai Cattedrale, si usa Duomo come accettato e Chiesa come variante.
Collegio
Resta per esteso.
      Collegio dei Nobili:
    Se associato al nome di un santo, si usa la sola denominazione Collegio associata al nome del santo. (es. Collegio dei Nobili di S. Carlo diventa Collegio di S. Carlo); in tal caso i termini come Collegio dei Nobili e Collegio dei Nobili di S. Carlo diventano varianti.
    Lo stesso criterio vale quando Collegio dei Nobili è associato al nome di una Compagnia, Congrazione, Confraternita o simile.
      Teatro del Collegio:
    La denominazione Teatro del Collegio si mantiene per esteso, unita al nome del Collegio, citato come sopra.
    Per denominazioni alternative vedi Teatro.
Compagnia
Resta per esteso; se compare anche come Confraternita o Congregazione, si usa il termine prevalente, aggiungendo le forme non accettate come varianti.
Confraternita
Resta per esteso; se compare anche come Compagnia o Congregazione, si usa il termine prevalente, aggiungendo le forme non accettate come varianti.
Congregazione
Resta per esteso; se compare anche come Compagnia o Confraternita, si usa il termine prevalente, aggiungendo le forme non accettate come varianti.
Convento
Se in un luogo compare sempre e solo come Convento, questo si usa come termine accettato, in forma estesa, associato, se esistente, al nome del santo.
Se compare anche solo una volta come Monastero, si usa Monastero come accettato e Convento come variante.
Il nome del luogo si omette se coincide con quello in cui si trova la sede.
Corte
Intesa come residenza di un sovrano, reggia, o sua famiglia e seguito, si conserva senza denominazione di luogo o attributi nobiliari (p.es. Corte, non Regia-Ducal Corte). Le forme non accettate si possono aggiungere come varianti.
Intesa come spazio connesso ad un luogo fisico (corte di un palazzo, etc.) si tratta come una sala.
Duomo
Se in un luogo compare sempre e solo come Duomo, questo si usa come termine accettato, in forma estesa.
Se compare anche solo una volta come Cattedrale, si usa Cattedrale come accettato e Duomo come variante.
Se compare anche solo una volta il nome del santo, si usa solo il nome del santo; anche in tal caso il termine Duomo diventa una variante.
Se compare anche come Chiesa, prevale Duomo.
Monastero
Se in un luogo compare anche solo una volta il termine monastero, questo si usa come termine accettato, in forma estesa, associato, se esistente, al nome del santo, aggiungendo come variante il termine Convento o altro.
Il nome del luogo si omette se coincide con quello in cui si trova la sede.
Palazzo, Reggia
Resta per esteso, distinto da Casa o Castello.
Sala, Cortile, Giardino
Se è parte integrante della denominazione propria della sede, si conserva, per esteso (p.es. Sala della Spelta).
Se indica uno spazio non precisato all'interno di una sede (Palazzo, Teatro, etc.), si omette. Si può aggiungere come forma variante.
Se distinta con una propria denominazione all'interno di una sede maggiore, si usa come termine accettato la denominazione completa, in ordine gerarchico, separato da virgola (p.es. Palazzo Maggiore, Sala d'Ercole). La denominazione della sala si aggiunge come forma variante.
Seminario
Resta per esteso, eventualmente associato al nome del santo o simile.
Il nome del luogo si omette se coincide con quello in cui si trova la sede.
Teatro
Resta per esteso.
    Teatro dell'Accademia, degli Accademici o Teatro Accademico del...
    Si usa come accettata la forma Teatro dell'Accademia... Dalle altre forme documentate, anche prive di riferimento all'accademia, si fanno varianti.
    Teatro del Collegio...
    Si usa come accettata la forma Teatro del Collegio... Per la denominazione del collegio vedi Collegio.
    Da altre forme come Teatro Domestico, Teatro d'onore o simili si fanno varianti.
Università

Sedi particolari

Anticamera
Rimane come forma variante di Casa, Castello o Palazzo a seconda dell'edificio esistente nel luogo.
Contrada, Piazza, Strada, etc.
Resta per esteso, associato alla denominazione propria, modernizzata e semplificata per quanto possibile.
Laguna, Bosco, etc.
Restano per esteso. L'eventuale ulteriore specificazione di località si conserva.

Varianti e alternative

Doppie denominazioni
Per denominazioni come Collegio della SS. Assunta e di S. Carlo, oppure Collegio di M.V. Assunta e di S. Carlo, se usate anche con una sola delle denominazioni, p.es. Collegio di S. Carlo, si usa come termine accettato la denominazione comunemente usata. L'altra o le altre diventano varianti.
Se nessuna prevale o nessuna risulta comunemente usata, si usa come termine accettato la denominazione completa, e come varianti tutte le altre.

Termini abbreviati

Santo, santi, santissimo, santissimi
Per i nomi di luogo si usa l'attuale forma del nome geografico.
Per i nomi di sede si usa la forma abbreviata:
  S. per san, sant', santa, santo
  SS. per sante, santi, santissima, santissimi, santissimo
Padri
Si usa la forma abbreviata PP.

Altri criteri

Nuovo, nuovissimo
Se costituiscono la denominazione propria della sede (Teatro, Palazzo, etc.) si conservano, per esteso.
Se sono associati come semplici attributi, si omettono. Si possono mantenere come varianti.
Per la successione di nome comune e nome proprio della sede si usa la forma unica o prevalente o citata in bibliografia di riferimento (p.es. Teatro Nuovo). Dalla forma non accettata si può fare una variante.
Per denominazioni complesse (es. Nuovo Teatro di Tordinona in luogo di Teatro Tordinona) si usa la forma prevalente o citata in bibliografia di riferimento. Dalla forma non accettata si può fare una variante.
Regio, reale, ducale, imperiale, etc.
Se costituiscono la denominazione propria della sede (Teatro, Palazzo, etc.) si conservano, per esteso.
Se sono associati come attributi di una denominazione specifica, si omettono. Si possono mantenere come varianti.
Per la successione di nome comune e nome proprio della sede si usa la forma unica o prevalente o citata in bibliografia di riferimento (p.es. Teatro Regio). Dalla forma non accettata si può fare una variante.
Per denominazioni complesse (es. Regio Ducal Teatro in luogo di Teatro Ducale) si usa la forma prevalente o citata in bibliografia di riferimento. Dalla forma non accettata si può fare una variante.
Piccolo, grande, maggiore, etc.
Se costituiscono la denominazione propria della sede (Teatro, Palazzo, etc.) si conservano, per esteso.
Se sono associati come attributi di una denominazione specifica, si omettono. Si possono mantenere come varianti.
Per la successione di nome comune e nome proprio della sede si usa la forma unica o prevalente o citata in bibliografia di riferimento (p.es. Teatro Grande, Piccolo Teatro). Dalla forma non accettata si può fare una variante.
Cambiamenti di denominazione
Se una stessa sede assume nel tempo denominazioni diverse, corrispondenti a effettivi cambiamenti di profilo istituzionale, ragione sociale o assimilabili, si creano le diverse forme accettate, dando conto in nota dei successivi cambiamenti.
Se il cambiamento di denominazione è legato solo a circostanze contingenti soprattutto di natura politica, si mantiene la denominazione originale o prevalente o citata in bibliografia di riferimento.
(Se possibile, si creerà uno strumento per inserire collegamenti reciproci).
Denominazioni a nomi di proprietari
Se costituiscono la denominazione propria della sede (p.es. Teatro Fontanelli, etc.) si conservano, per esteso, nella forma del nome di famiglia, omettendo in ogni caso nomi propri di singoli, i titoli nobiliari e termini come Famiglia, etc.
Se sono associati come attributi di una denominazione specifica, si omettono. Si possono mantenere come varianti (p.es. Teatro S. Giovanni Grisostomo e non Teatro Grimano di S. Giovanni Grisostomo).
Preposizioni, articoli, etc.
Se indicano appartenenza o pertinenza si conservano (p.es. Teatro dell'Accademia degli Intronati, Chiesa dei Cappuccini, Teatro della Fortuna, Teatro del Falcone).
Se associati a nomi senza legami di appartenenza o pertinenza (santi, luoghi, etc.), si omettono (p.es. Teatro S. Sebastiano, non di o a S. Sebastiano; Teatro Tordinona, non Teatro di Tordinona).
Casi specifici riportati nella bibliografia di riferimento si usano come forma accettata (p.es. Teatro alla Scala).