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Glossario di termini bibliografico-musicali


A cappella
Musica polifonica senza accompagnamento. Il termine deriva dall'uso che della musica polifonica a voci sole si faceva soprattutto nelle cantorie di chiese e cappelle.
A pizzico
Indicazione generica per un gruppo di strumenti musicali cordofoni, il cui suono viene prodotto pizzicando le corde con le dita direttamente o indirettamente, per mezzo di un plettro. Comprende arpa, chitarra, liuto, mandolino, tiorba, chitarrone e congeneri diversi.
A tastiera
Indicazione generica per un gruppo di strumenti il cui suono viene prodotto azionando dei tasti: organo, clavicembalo, clavicordo, pianoforte e congeneri diversi.
Accademia
Vedi: Concerto
Accollatura
Insieme di pentagrammi di una partitura uniti da una linea o graffa, es. Accollatura a 4 pentagrammi - a 6 - a 12, ecc. Dal francese accolade.
Adespoto
Documento che non porta nome d'autore.
Alfabeto
Notazione che rappresenta gli accordi mediante lettere maiuscole, generalmente poste sopra una linea continua o spezzata, con brevi lineette verticali sopra o sotto questa ad indicare la direzione in cui gli accordi vanno suonati. E' utilizzato soprattutto per la chitarra nel 17.-18. sec.
Anepigrafo
Letteralmente senza iscrizione, indica un documento senza titolo o equivalente a titolo.
Angoli
Le punte degli specchi (piatti) della copertina di un libro. Già rivestiti di lamina di ottone nelle rilegature con gli specchi in legno, si è poi usato rinforzarli con cartapecora o con pelle.
Appellativo
Denominazione, spesso non attribuita dall'autore, che distingue una composizione (in particolare strumentale) senza costituirne il titolo.
Archi
Indicazione generica per un gruppo di strumenti a corda comprendente violino, viola, violoncello, basso, contrabbasso, viola da gamba, tutti normalmente suonati con l'archetto.
Aria
Composizione vocale melodica in forma chiusa costruita secondo schemi strofici vari ma determinati, e che può stare isolata a sé o integrata nell'opera, nell'oratorio, nella cantata; tipica la forma a tre strofe (A-B-A'), l'ultima delle quali ripete di solito con variazioni ornamentali la prima; tale forma è denominata aria col da capo. Viene adottata anche in composizioni strumentali (sonate, concerti, ecc.).
Arioso
Recitativo caratterizzato da tendenza melodica; usato anche per le parti cantabili della musica strumentale, e come indicazione di movimento.
Arme
Stemma del proprietario del libro. Si può trovare incisa o stampata in litografia sul frontespizio o in uno dei risguardi del libro. Talvolta è impressa su uno degli specchi della coperta con ferro rovente o a secco.
Asse
Falda sottile di legno piallata, usata anticamente nella legatura per gli specchi. Con questo tipo di legatura si conservano molti codici, specialmente dei sec. 13.-16.
Autore
Il respnsabile del prodotto intellettuale. Nel caso della musica, il responsabile del contenuto musicale. L'autore della musica (o compositore) non è da confondere con il curatore, il revisore, il trascrittore, il riduttore, l'armonizzatore, il concertatore, il compilatore, l'autore dei balli o il librettista, sebbene in alcuni casi questi possano essere considerati autori.
Banda
Compagine strumentale costituita da strumenti a fiato (legni e ottoni) e a percussione. La destinazione originaria è per esecuzioni all'aperto a fini di trattenimento o per accompagnare festività sia civiche, sia militari.
Battuta
Vedi: Misura
Brano
Estratto completo da una composizione più vasta. Es. aria da opera, tempo o movimento di sinfonia, sonata e simili.
Contrariamente al significato assegnato, è invalso di recente l'uso del termine per designare una composizione completa, in luogo di pezzo, composizione, opera, musica.
Cabaletta
Breve aria d'opera, caratterizzata dalla semplicità e immediatezza della melodia e dal ripetersi uniforme del profilo ritmico sia nel canto che nella parte orchestrale. Nell'opera italiana del 19. sec. dove specialmente trionfò, si estese anche al duetto (stretta). Esempi celebri: Suoni la tromba intrepido (I Puritani), Di quella pira (Il Trovatore), Sempre libera degg'io (La Traviata). Giovanni Pacini venne soprannominato il maestro delle cabalette.
Caccia
Forma poetica musicale profana che fiorì con l'Ars Nova italiana nel 14. sec. Indica un tipo di canone a due voci sostenuto da una parte strumentale (tenor). L'etimologia associa il termine, per la musica, al principio dell'imitazione (inseguimento tra le voci); per il testo poetico, al rappresentare o richiamare scene e immagini venatorie.
Cadenza
Formula armonica che conclude un periodo o una sezione di una composizione. Nei sec. 18.-19., specialmente nelle arie d'opera e nei concerti, tale formula ha assunto la forma di un episodio solistico, normalmente inserito verso la conclusione di un movimento dopo un accordo non risolto, al fine di dimostrare le capacità dell'esecutore in fatto di tecnica e di capacità di improvvisare.
Canone
Liturgia: parte focale della messa cattolica, con testo recitato dal solo sacerdote celebrante.
Musica: composizione in cui due o più voci o strumenti ripetono la linea melodica iniziata da una voce (proposta), a distanza di un certo intervallo di tempo (risposta).
Le tecniche di imitazione possono essere diverse riguardo a:
  • altezza della risposta rispetto alla proposta: può avvenire a qualunque intervallo: ad es. in canone all'unissono, alla quarta superiore (in diatessaron), alla quinta superiore (in diapente) o inferiore, all'ottava (in diapason), ecc.
  • successione degli intervalli: l'imitazione può essere diretta se la successione non cambia, oppure rovesciata se gli intervalli vengono invertiti, cancrizzante o retrograda quando avviene per moto contrario.
  • variabili ritmiche: canone per aumentazione quando la risposta utilizza valori maggiori della proposta, per diminuzione quando utilizza valori minori.
  • sviluppo temporale: canone finito se termina con la fine dell'imitazione; canone infinito o circolare o perpetuo se formalmente non ha termine nel senso che la proposta può ricominciare da capo.
Rispetto alla rappresentazione grafica, il canone presenta particolare interesse soprattutto nei manoscritti: può definirsi chiuso quando il documento porta soltanto la proposta e informa del punto o dei punti dove entra la risposta mediante segni convenzionali detti chiavi del canone o prese; il canone si definisce aperto quando il documento riporta per esteso tutte le parti (resolutio o risoluzione del canone). Il canone chiuso comprende il canone enigmatico, cosiddetto in quanto le indicazioni necessarie alla resolutio canonica sono costituite da un motto sibillino che va interpretato. Storicamente il canone ha origini medievali, fu molto in auge presso la scuola franco-fiamminga dei secc. 15.-16., ma anche presso alcuni allievi di Palestrina e nell'epoca barocca, in cui conobbe ulteriori eccezionali aritifici. Nel corso del 17. sec. divenne parte integrante della tecnica polifonica, rifiorì nel campo strumentale e continuò ad ottenere credito nella teoria della composizione. Tra gli esempi più significativi, l'Offerta musicale di J.S.Bach.
Capitello
Ornamento terminante con cordoncino, che i legatori incollano agli estremi del dorso del libro dopo la cucitura in modo che il cordone sporga un poco dal taglio, come rifinitura, ma anche come salvaguardia dalla polvere e dai microrganismi.
Carta
Le due facciate di mezzo foglio (due pagine).
Cartellino
Anche targhetta o etichetta: pezzetto di cuoio o di carta, incollato sulla costola o sul piatto anteriore dei libri, e che generalmente reca il titolo intero o abbreviato.
Cartonato
Libro con la copertina di cartone.
Cartulazione
Numerazione delle carte.
Catalogo
Volume, schedario o registro in cui è elencato, secondo un ordine prestabilito, il materiale bibliografico di una raccolta.
Catalogo tematico
Elenco delle composizioni di un autore, contenente gli incipit tematici di ciascuna di esse, e, generalmente, l'indicazione delle fonti.
Cavatina
Nei secc. 18.-19. l'aria che l'artista canta al suo primo entrare in scena. Ai primi del Settecento indica una sorta di recitativo arioso, breve, molto semplice, a carattere lirico e poco ornato, successivo a un recitativo secco.
Dalla metà del secolo, soprattutto nell'opera buffa, la cavatina assunse anche la forma tripartita con il da capo, e più tardi ebbe la funzione di presentare il cantante e delineare il carattere del personaggio. Esempi celebri del melodramma italiano: Casta diva (Norma), Regnava nel silenzio (Lucia di Lammermoor), So anch'io le virtù magiche (Don Pasquale), Tacea la notte placida (Il Trovatore).
Nella musica strumentale, pezzo lirico, senza sviluppi. Es. il penultimo movimento del Quartetto Op. 130 di Beethoven.
Chiave
Segno che si colloca verticalmente sul rigo musicale, sempre, ma non esclusivamente, all'inizio. La sua posizione su una determinata linea del rigo e la sua forma determinano il nome e l'altezza delle note che seguono ( indica il sol, il do, il fa).
Collazione
Descrizione, dei caratteri fisici e grafici del documento, che ne specifica i volumi e/o fascicoli, le carte o pagine, il materiale illustrativo, il formato, gli allegati, ecc.
Coloratura
Insieme di abbellimenti e di variazioni virtuosistiche che ornamentano la linea di canto di un'aria. Nel 18. sec. i compositori concessero ai cantanti larga facoltà d'improvvisarle, in particolare nel da capo delle arie, e soprattutto i castrati brillarono nell'eseguirle. Rossini modificò tale costume indicandole espressamente. Quando sono scritte, le colorature sono in carattere più piccolo rispetto alle note reali.
Compositore
Vedi: Autore
Concertante
Alternanza in una composizione di soli e tutti.
Usato anche come suffisso di stile per le musiche dei secc. 17.-18., o che ad esse si rifanno.
Concertato
Parte di una composizione per varie voci o strumenti solisti, orchestra, talvolta anche coro, caratterizzata dalla compresenza dei solisti e dei complessi. Generalmente proprio della musica operistica, è collocato nei finali di scena o più spesso d'atto.
Concertino
Insieme dei solisti, contrapposti al tutti, (ripieno), nell'ambito del concerto grosso. In Italia termine gergale, indicante la parte del vl1.
Concerto
Letteralmente, composizione basata sul suonare insieme; dalla metà del 18. sec. composizione basata sulla combinazione di uno o più strumenti solisti e di un'orchestra, e articolata su più movimenti.
Anche esecuzione pubblica di musiche vocali o strumentali, non sceniche; già sinonimo di accademia.
Contrappunto
Tecnica compositiva basata sulla sovrapposizione di linee melodiche. Nell'uso, talvolta termine assunto a titolo di una composizione.
Coperta, copertina
Foglio esterno di cartone, cartoncino o altro materiale rigido che, generalmente rivestito di cartapecora, carta colorata, pelle o altro, copre il libro.
Corale
Aggettivo, di canto: prassi, teoria, insegnamento del coro.
Aggettivo, di libro: termine generico per designare i libri liturgico-musicali in uso nel coro dei cantori della schola (cappella) o dai celebranti. I libri erano aperti su di un grande leggio posto al centro della parte posteriore del presbiterio, detto appunto coro, attorno al quale si disponevano i cantori. Le parti erano scritte a fronte sulle facciate contigue del libro, in modo che gli esecutori potessero leggere agevolmente. Dal 12. al 16. sec. i formati s'ingrandirono progressivamente, con un'evoluzione che per il canto liturgico ambrosiano ha una corrispondenza per secoli.
Sostantivo: forma musicale per coro, omofona, più spesso polifonica, consistente in successioni di motivi semplici rispondenti anche a rapporti verticali armonici, separati da pause equidistanti al termine dei versetti del testo verbale. Proprio della chiesa protestante soprattutto tedesca, è anche detto luterano, per l'importanza che Lutero assunse nell'elaborare testi e melodie.
Coro
Canto eseguito da più persone. Anche il complesso che esegue tale canto. Il coro può essere a una o più voci, intendendo per voce ogni singola linea melodica. Talvolta nei manoscritti, per ragioni di spazio, due o più voci sono scritte su un medesimo rigo.
Correggiole
Strisce di pergamena o di pelle che, cucite o comunque fissate alle estremità della coperta del libro, vengono tenute annodate per stringere le pagine al fine di salvaguardarle dalla polvere.
Costola
La parte di fianco del libro, con la funzione di ossatura e di assemblaggio delle pagine, e che talora reca elementi d'identificazione del contenuto.
Da capo
Ripetizione della parte iniziale di un brano, particolarmente usata nelle arie vocali del 18. sec., con struttura in tre parti, la terza che ripete la prima ma variata nel canto dall'esecutore. La ripresa è segnalata, dopo la seconda parte, con l'espressione da capo al segno [indicato] oppure soltanto Da capo, o D.C.
Diastematica
Notazione musicale che indica l'altezza dei suoni.
Diastemazia
Disposizione dei neumi più in alto o più in basso in modo da rispecchiare l'ampiezza degli intervalli, con o senza l'uso di una o più linee per determinare l'altezza esatta delle note.
Dinamica
Elemento dell'espressione musicale riguardante l'intensità del suono, espressa con segni come p (piano), ƒ (forte), < o cresc, (crescendo), > o dim (diminuendo), ecc.
Dorso
La parte di dietro del libro, dove si trova la costola.
Esemplare
Ogni singolo manoscritto o altro documento. Definito: macchiato: con macchie d'inchiostro, o d'acqua (gore) o di altro
  • marginoso ovvero con i margini allargati: con larghi margini
  • nitido: redatto in modo estremamente preciso, senza macchie né difetti
  • smarginato: con margini troppo ridotti perché rifilati durante la rilegatura
  • stazzonato: ridotto in cattivo stato, sgualcito, spiegazzato per il troppo uso o per la cattiva conservazione.
Estratto
Brano musicale facente parte di una composizione più vasta.
Ex-libris
Motto, dicitura, timbro, cartellino o altro contrassegno di una proprietà trascorsa, con o senza emblemi.
Fascicolo
Insieme di due o più fogli piegati uno nell'altro. Nella descrizione delle parti staccate si considera fascicolo anche quello composto da un solo foglio o da una sola carta.
Fermaglio
Borchia di metallo o di pelle fissata da una parte all'estremità di uno degli specchi della coperta e munita dall'altra parte di un uncino o di un foro allo scopo di agganciare una sorta di chiodo, di asola o di elemento sporgente dello specchio opposto, per garantire la chiusura del libro. Abbastanza frequente per i libri di preghiere e per i libri liturgici di qualche pregio.
Fiati
Indicazione generica per un gruppo di strumenti comprendente legni e ottoni il cui suono viene prodotto per mezzo del fiato.
Figura
Notazione: forma della nota significante il valore. Derivato dal termine latino che nella teoria medievale è sinonimo di nota.
Danza: consecuzione di passi, tempi, pose, movimenti con il fine di dare un senso coreografico completo, specie nella danza di sala.
Figurata
Notazione musicale derivata da quella mensurale attraverso la modifica delle note e l'acquisto di figure di valore minore.
Arcaico: musica figurata distingue la musica polifonica (sacra e profana) dalla musica liturgica monodica (definita canto fermo).
Finestra
Vuoto lasciato in un foglio dal taglio di una figura, un'iniziale o un'illustrazione.
Foderare
Rinforzare con carta incollata il frontespizio o altra parte del libro perché tarlata o sciupata.
Foglio
Pezzo di materiale scrittorio piegato in due, formato quindi da due carte, ovvero quattro pagine.
Forma
Schema o struttura secondo il quale si articola, nelle sue linee generali, un brano musicale.
Guardia, guardie
Anche risguardi o carte di guardia; non fogli di guardia. Carte bianche poste al principio e al termine dei libri, al fine di salvaguardia del frontespizio e delle ultime pagine.
Imbrachettare, imbragare
Rafforzare o ricostruire con una strisciolina di carta o tela la piega del foglio se logora, lacera, o se le carte si sono staccate in corrispondenza della piega, al fine di evitare perdite e facilitare la legatura.
Incipit
Inizio di un testo letterario o musicale.
Incorniciare
Tracciare linee semplici o doppie, in nero o in rosso o in altro colore, intorno alla pagina, o al testo, o al titolo.
Inquadrare
Collocare il testo della pagina all'interno di una cornice costituita di profili o righe.
Intavolatura
Notazione musicale che, in luogo di utilizzare il normale sistema mensurale, si serve di cifre o lettere dell'alfabeto o altri segni, con o senza l'uso di una o più linee, per rappresentare in forma visiva la posizione delle dita sullo strumento o il nome delle note. Applicata quasi esclusivamente alla musica strumentale, abbraccia un periodo che va circa dal tardo 15. al 19. sec.
Interfogliare
Inserire pagine bianche tra le pagine originali di un libro al fine di porvi correzioni, aggiunte o postille.
Intestazione
Parola o gruppo di parole all'inizio di una scheda che ne determinano il posto nell'ordine catalografico.
Legatura
Musica: Linea curva applicata a una serie di note che si devono eseguire senza interruzione del suono. Bibliografia: Modo in cui un libro è legato e coperto; può essere:
  • in tutta pelle (cuoio, marocchino, camoscio, ecc.): quando in detto materiale è fatta l'intera coperta
  • in mezza pelle: quando tale materiale è adoperato per la costola e le punte
  • in cartone e pelle: quando i piatti sono in cartone rivestiti di pelle.
Legni
Indicazione generica per un gruppo di strumenti a fiato comprendente flauto, ottavino, oboe, corno inglese, clarinetto, corno di bassetto, fagotto, controfagotto, sassofono, sarrusofono e congeneri diversi, quasi tutti di legno, o di metallo ma derivati da strumenti di legno.
Letterone
Lettere iniziali ingrandite e talvolta inquadrate in disegni oppure ornate, usate per abbellimento nei manoscritti.
Libretto
Testo letterario redatto per essere musicato nelle forme dell'opera, dell'oratorio o della cantata.
Linea
Riga orizzontale tracciata sulla pagina, che funge da riferimento per indicare l'altezza delle note. L'uso, introdotto nella notazione neumatica a partire dall'11. sec., è determinato dalla convenzione che i segni che si trovano sulla stesa linea corrispondono a una stessa nota, definita mediante una chiave. Con la sovrapposizione di più linee si giunse alla strutturazione del rigo. Le linee, fino al 12. sec., e oltre per la musica liturgica, possono essere variamente colorate: generalmente in rosso quella del fa, e in giallo o verde quella del do; in nero le altre; oppure tutte in rosso, ecc.
Melologo
Recitazione in versi o in prosa con supporto di musica.
Mezzo di esecuzione
Strumento, strumenti, voce, voci, o strumenti e voci per mezzo dei quali la composizione viene eseguite. Sinonimo di organico.
Misura
Spazio delimitato generalmente da due stanghette collocate perpendicolarmente alle linee del rigo, entro il quale sono racchiusi i valori ritmici corrispondenti all'indicazione posta all'inizio del brano, subito dopo la chiave. Ad eccezione dei simboli e (e altri usati anticamente) il valore è espresso da una frazione. L'uso regolare delle stanghette di battuta si è affermato solo nel corso del 17. sec. Sinonimo di battuta.
Modo
Vedi: Tono
Movimento
Grado di velocità o andamento con cui si deve eseguire una composizione o parte di essa, indicato normalmente all'inizio del brano stesso con una locuzione verbale (allegro, lento, affettuoso, presto, ecc.); per estensione il termine specifica ognuna delle parti (o tempi) di una sonata, sinfonia, concerto, ecc.
Neuma
Segno della notazione musicale medievale atto ad indicare l'ascesa o la discesa della melodia. Con l'ausilio di una o più linee i neumi possono indicare l'altezza assoluta delle note, senza però determinare il ritmo.
Notazione mensurale
Scrittura musicale in uso dalla fine del 12. sec. in cui i segni (derivati inizialmente dai neumi, schematizzati fino ad assumere forma quadrata) stabiliscono, oltre all'altezza, anche il valore temporale relativo delle note.
Opera
In musica, sinonimo di Melodramma: rappresentazione teatrale scenica, per voci con accompagnamento di orchestra, con scene e costumi.
Orchestra
Il complesso degli strumenti, di numero e quantità variabile, che prendono parte ad un'esecuzione musicale: archi, fiati, percussioni e altri strumenti; nell'orchestra classica, ogni parte (cioè ogni linea melodica) degli archi è suonata da più strumenti (cioè raddoppiata), mentre le parti per fiati e percussioni sono eseguite ciascuna da un solo strumento. Quando il complesso strumentale è omogeneo lo si specifica. Es.: orchestra d'archi, orchestra di fiati.
Organico
Vedi: Mezzo di esecuzione.
Ottoni
Indicazione generica per un gruppo di strumenti a fiato comprendente corno, tromba, trombone, tuba e tutti gli strumenti di metallo a bocchino compresi nella banda (flicorno, cornetta, bombardone, oficleide, ecc.).
Pagina
Facciata di una carta.
Parte
Musica assegnata ad un singolo esecutore di un complesso, desunta dalla partitura e scritta su un fascicolo separato. Per il coro e l'orchestra si possono avere più parti identiche (duplicati) che permettono a più esecutori di eseguire contemporaneamente la stessa linea melodica. In armonia o contrappunto, la singola linea melodica del testo polifonico; in questo caso sinonimo di voce.
Il termine indica anche un brano o una sezione di una composizione formata di vari episodi distinti fra loro (oratori, messe, cantate, ecc.).
Particella
Abbozzo di una composizione, limitato all'impiego di un sistema numericamente ridotto di pentagrammi in uno stadio preliminare alla versione completa, anche al fine di controllare i procedimenti armonici.
Anche partitura delle sole voci e del basso continuo di una composizione per voci e orchestra.
Partitura
Rappresentazione grafica di una composizione che richiede l'esecuzione simultanea di diverse linee melodiche da parte di più esecutori. La partitura risulta dalla sovrapposizione dei righi sui quali vengono notate le singole parti, sistemati in modo che le battute di ciascuna parte corrispondano verticalmente a quelle eseguite contemporaneamente delle altre parti, chiuse dalle stesse stanghette di battuta.
Pecia
Ognuno dei fascicoli che costituiscono un libro; nella produzione libraria universitaria medievale l'esemplare corretto era scritto in pecie sciolte che, numerate, potevano essere copiate contemporaneamente da vari copisti.
Piatto o Specchio
Il piano anteriore e il piano posteriore esterni del libro.
Raddoppio
Esecuzione all'unisono di una stessa linea melodica da parte di più strumenti o voci.
Puntatura
Gergale. Modifica della linea melodica ad opera dell'interprete o del compositore. Esempi celebri: l'acuto innalzato rispetto alla nota originale in Di quella pira nel Trovatore; la parte del flauto aggiunta ai vocalizzi del soprano nell'aria della follia di Lucia di Lammermoor.
Pertichino
Nell'opera del 18. sec. e della prima metà del 19., un personaggio che partecipa silenziosamente, o con poche battute interrogative o di commento, allo svolgersi di un recitativo o di un'aria di un altro personaggio.
Recitativo
Tipo di scrittura vocale che segue strettamente il ritmo naturale e l'articolazione della parola, senza essere necessariamente governato da un tempo regolare o organizzato in una forma specifica. Il recitativo può essere secco o semplice, se accompagnato dal solo basso continuo (clavicembalo, violoncello o altro strumento di rinforzo); accompagnato, se sostenuto da più strumenti, o arioso, se più melodico e con accompagnamento di più strumenti.
Recto
La pagina anteriore di una carta.
Registro
L'estensione dal grave all'acuto di una voce o di uno strumento. Nell'organo, una serie di canne di uguale tipo, che emettono note di un medesimo timbro.
Rifiorire
Processo di macchiette giallognole che col tempo aggredisce le carte.
Rigo
Sistema grafico di linee orizzontali, sulle quali e fra le quali sono scritte le note, le pause e talvolta i neumi. L'altezza di ogni nota è definita dalla sua posizione entro il rigo, in base alla chiave collocata sul rigo stesso. A seconda del numero di linee il rigo prende il nome di tetragramma, pentagramma, esagramma, ecc.
Scannata
Sinonimo gergale di Parte. La parte del cantante distaccata dalla partitura o dallo spartito, per lo studio di un'opera o di un oratorio.
Scena
Articolazione interna dell'opera teatrale, generalmente conforme a quella del libretto, determinata dall'entrata o dall'uscita di un personaggio, indipendentemente dal cambio dell'allestimento scenico. Musicalmente, è costituita in genere dall'unione di recitativo, arioso e aria, oppure da recitativo e pezzi cantabili. Talvolta anche Scena ed aria, specie quando scena ed aria sono estratte o composte a sé, per sostituirle ad altre (spesso nel 18. sec.), o come forma da concerto.
Spartito
Rappresentazione grafica di una composizione per canto e orchestra che allinea le parti vocali ed eventualmente corali come una normale partitura, e reca la riduzione per pianoforte dell'insieme strumentale.
Nel linguaggio comune usato anche come sinonimo di libro di musica a stampa o manoscritto.
Taglio
Il lato verticale del libro, opposto alla costola, ed anche la parte superiore. Se in fase di legatura non è lasciato al naturale può essere:
  • dorato, quando sono dorate le estremità delle carte
  • colorato, se tinto unicolore
  • spruzzato, se tinto a macchioline con uno o più colori
  • marmorizzato, se tinto a più colori simile a marmo.
Tasto solo
Espressione indicante che il basso continuo non va armonizzato.
Tonalità
Insieme di relazioni che legano una serie di note e accordi ad una nota detta tonica; la base di tali relazioni è la scala: in rapporto quindi alle scale maggiori e minori si determinano le tonalità maggiori e minori.
Tono
Toni o Modi ecclesiastici o gregoriani sono serie di gamme di suoni che differiscono fra loro per estensione, suono fondamentale e posizione di toni e semitoni. I toni costituiscono la base della composizione musicale nel medioevo e nel rinascimento, fino all'inizio del 17. sec.
Verso
La pagina posteriore di una carta.