Favorire la conoscenza del ruolo delle donne nella storia della musica, in particolare italiana: questo il motivo che ha condotto al progetto di una base dati dedicata ad un repertorio di nomi femminili.
L'idea nasce con gli studenti della mia classe di Storia della musica per clavicembalisti nel Conservatorio di Milano. In un primo momento, due studentesse, Lidia Cremona e Francesca Rivabene, hanno cercato all'interno del cospicuo Fondo Noseda musica scritta da o destinata a donne per eseguirla in concerto: le pagine scoperte sono state così interessanti da motivare una ricerca sistematica finalizzata alla costruzione di una base dati "al femminile".
La bibliotecaria del Conservatorio Licia Sirch ha aderito all'iniziativa; come sempre, ho avuto il prezioso aiuto di Massimo Gentili-Tedeschi che ha offerto di ospitare il database online sul sito web dell'Ufficio Ricerca Fondi Musicali della Biblioteca Nazionale Braidense.
Il progetto è stato presentato al congresso annuale della Società Italiana di Musicologia (Pescara-Chieti, Ottobre 2007) e all'annual conference dell'International Association of Music Libraries (Napoli, Luglio 2008).
Dal 2009 Giovanna Cembalo collabora all'aggiornamento della base dati.
Il Fondo Noseda deriva il suo nome da Gustavo Adolfo Noseda, artista romantico e nel contempo tipico Businnessman lombardo, nato a Milano nel 1837 e ivi morto nel 1866, all'età di appena 29 anni. Diplomato in pianoforte, Noseda si diresse a Napoli per studiare composizione con Saverio Mercadante al Conservatorio di San Pietro a Majella. Proprio a Napoli, egli decise di creare "il più grande archivio musicale italiano": non solo iniziò a ordinare copie di musiche conservate nella biblioteca, ma si fece copiare o acquistò - non sempre forse con mezzi politically correct - partiture di ogni genere. Inoltre, acquisì le collezioni musicali di molte famiglie nobili napoletane. Tornato da Napoli, analogamente comprò musiche da numerose famiglie di aristocratici; viaggiò ancora in Francia e in Svizzera allo scopo di incrementare il proprio archivio, che raggiunse il ragguardevole numero di 8.000 manoscritti e 500 libri di argomento musicali, datati a partire dalla fine del XVI secolo. Dopo la sua morte, il Fondo Noseda venne donato al Comune di Milano: grazie all'interessamento del bibliotecario del Conservatorio, Eugenio de' Guarinonii e del direttore, il violinista Antonio Bazzini, la collezione venne più tardi depositata presso la biblioteca dell'allora Regio Conservatorio di musica.
L'indice del catalogo fu pubblicato a cura del De' Guarinoni alla fine del XIX secolo; Claudio Sartori negli anni Sessanta riordinò il Fondo. Ora il catalogo ondine del Sistema Bibliotecario Nazionale include quasi tutta la collezione.
Il Fondo Noseda non è mai stato investigato "al femminile", come fatto nella presente ricerca. Un primo risultato ha portato alla luce molte opere legate al mondo musicale delle donne: il database può ora includere 1121 titoli relazionati con nomi femminili, i quali raggiungono le 750 unità, senza le varianti.
Nella schermata principale, è possibile, la ricerca per nomi, titoli o collocazione oltre che la ricerca nome-nome: questa ricerca permette di vedere una lista di tutti i nomi che hanno una connessione con quello prescelto, escludendo i titoli, così come è possibile trovare le molteplici relazioni di un singolo nome nell'intero Fondo.
Nella base dati si è cercato di offrire il più completo range di nomi legato ai titoli e di indicare in un campo note tutte le possibili relazioni con il nome femminile presente nel documento; così i nomi sono segnalati come arrangiatore, autore del testo (o librettista), compositore, curatore, dedicatario, dedicante, editore, interprete, onorato, possessore, e, qualora la relazione non sia chiaramente identificabile, altro.
Scorrendo la lista dei nomi, è possibile scegliere relazione e sesso, ottenendo così una lista ulteriore di donne compositrici, dedicatarie, editrici ecc.
Proponiamo alcuni esempi di ricerca legati a nomi femminili presenti nel Fondo Noseda ed ora nel repertorio, con allegata la relativa immagine.
Un primo esempio è legato a Elena Viscontini: nel Fondo Noseda è conservata una Fantasia per due pianoforti di Benedetto Negri dedicata alla sua allieva "Madamigella Elena Viscontini". L'allieva è anche compositrice del tema, e con il suo maestro sviluppa alcune variazioni. Francesca Rivabene ha ricostruito la biografia della Viscontini partendo dalla fonte del Noseda: ha scoperto un mondo musicale legato alle "giardiniere", il ramo femminile della Carboneria, attivo nella Milano risorgimentale. Nel Noseda vi sono molte patriote musiciste. Il duo Viscontini-Negri è anche un esempio assai interessante della metodologia didattica nella prima parte dell'Ottocento.
Significativo della prassi esecutiva in area Napoletana è il secondo esempio, una composizione dedicata alla cantante Geronima (Gerolama) Dardanelli: si tratta di un'Aria di Rossini con due diverse varianti scritte appositamente per la cantante da Carlo Assensio, sovrapposte alla partitura originale. Analogo esempio è un'arietta di Villico arrangiata da Crescentini per Adelaide Tosi.
Infine, un ritratto di Charlotte Vanhove, vedova dell'attore Talma e curatrice di un libro di Memorie teatrali, tratto dal frontespizio, esempio di uno dei molti libri raccolti dal collezionista Noseda nel suo viaggio francese.
La base dati mette a fuoco il ruolo delle donne e non solo delle compositrici, un ruolo di primissimo piano nella società e nella storia, che le fonti in Noseda rilevano fino ai primissimi anni dell'Italia post-unitaria.