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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 16, I ordine, settore destro

Un palco destinato ad un turbinio di proprietari
La storia del palco è piuttosto articolata. Da un primo “strapotere” della famiglia Belgiojoso fino all’anno 1857, si passa ad avere cinque o sei proprietari diversi nell’arco degli ultimi sessant’anni.
Nel 1778 possedette il palco Antonio Barbiano di Belgioso (1693-1779), marito della contessa Barbara d´Adda, consigliere privato di Maria Teresa d’Austria che lo nominò principe del Sacro Romano Impero. Egli condivise la proprietà con i due figli, il principe Alberico <1.> (1725-1813) e Ludovico (1728-1801), militare e diplomatico, che arricchì Milano della splendida Villa che domina via Marina, oggi nota come Villa Reale, dove Napoleone ebbe la sua residenza. Nel 1809 appaiono come utenti Luini e Bellerio Madame; la prima, Carolina Zutti Luini, è la moglie di Giacomo Luini, funzionario della Polizia milanese, mentre la seconda è la nobile milanese Maria Sopransi coniugata con il barone Andrea Bellerio, magistrato del Regno d’Italia e madre dei patrioti Carlo e Giuditta Bellerio Sidoli; rimasta vedova, la Bellerio si risposò nel 1827 a Basilea con Achilles Bischoff. La Luini compare nel palco anche nel 1810.
Nel 1813, quando l´impero napoleonico inizia a vacillare, molti nobili proprietari ritornano ad occupare il proprio palco. Così è per il principe Alberico <1.> che, coniugato con Anna Ricciarda d’Este, ne aveva assunto il cognome: infatti nelle fonti compare come Principe di Belgiojoso d´Este. Militare come il padre e il fratello, colto e amante dell´arte - la sua biblioteca andrà ad arricchire la Trivulziana - visse nel palazzo di Belgiojoso vicino a Pavia, dove morì assistito al capezzale dall´amico Ugo Foscolo. A lui si deve anche il palazzo che domina la piazzetta Belgiojoso, progettato nel 1772 dall´architetto della Scala, Giuseppe Piermarini.
Solo nel 1840 il palco, rimasto per oltre due decenni in eredità giacente per contenziosi familiari, vede titolare Ercole Barbiano di Belgiojoso d´Este (1771-1847), abate e militiare mancato, coniugato con Carolina Pessina, benefattrice e ammiratrice di Ugo Foscolo.
Alla sua morte, il palco passò ai figli Berengario (1810-1867), Pompeo (1800-1875), Ludovico (1814-1880) e, forse, alle figlie Ricciarda (1802-1879) e Lucrezia (1803-1870).
Dal 1858 si apre un nuovo scenario perché ai nobili Belgiojoso subentrano esponenti del ceto medio. Sino al 1879 proprietari sono i “borghesi” Conti, dapprima con Luigi, membro della Cassa di risparmio di Lombardia, poi con il figlio Emilio, componente della Guardia Nazionale.
Dal 1880 al 1893 titolare è il banchiere Francesco Compagnoni, seguito dal 1890 dagli eredi e dal 1894 da Vittorio Finzi, industriale minerario, le cui figlie Ada sposata Guastalla e Ida sposata Levi mantennero il possesso fino al 1919.
Nel 1920 il palco passa all´industriale laniero Pietro Celli ma in quello stesso anno si costituisce l´Ente autonomo Teatro alla Scala e il Comune inizia l’esproprio dei palchi privati.
(Creusa Suardi)
 
Hanno posseduto questo palco:
Barbiano di Belgiojoso, Alberico <1.>, che ebbe anche: 4 2. ordine destro; 14 3. ordine sinistro; 18 4. ordine sinistro
Barbiano di Belgiojoso, Antonio <1.>, che ebbe anche: 4 2. ordine destro
Barbiano di Belgiojoso d'Este, Berengario
Barbiano di Belgiojoso d'Este, Ercole
Barbiano di Belgiojoso d'Este, Ludovico, che ebbe anche: 3 2. ordine destro
Barbiano di Belgiojoso d'Este, Pompeo
Barbiano di Belgiojoso, Ludovico, che ebbe anche: 4 2. ordine destro; 18 4. ordine sinistro
Bellerio Sopransi, Maria, che ebbe anche: 10 4. ordine destro
Cantoni Mamiani della Rovere Finzi, Irma
Celli, Pietro
Compagnoni, Francesco
Conti, Emilio
Conti, Luigi
Finzi, Vittorio
Guastalla Finzi, Ada
Levi Finzi, Ida
Luini Zutti, Carolina
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
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