Logo Urfm
Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 3, II ordine, settore destro

Il palco “infecondo”
Quella del palco n° 3 del II ordine “alla destra entrando” è la storia di proprietari che videro esaurita nel corso di un secolo la loro linea di discendenza, per mancanza di eredi.
La storia ha inizio con la famiglia Dati della Somaglia. L’accostamento dei cognomi avvenne nel 1628, allorché il conte Antonio, discendente di Bassano Cavazzi della Somaglia, morto senza figli, nominò erede il pronipote Paolo Dati, lasciandogli - non senza polemiche parentali dei Cavazzi - i possedimenti terrieri nel lodigiano, il patrimonio e la grande villa di Orio Litta: un unico vincolo, ovvero assumere oltre al proprio il cognome Della Somaglia, onde passarlo ai discendenti. Paolo Dati prese così un nome e un titolo non propri e divenne, quasi Giano bifronte, il conte Antonio Dati della Somaglia. Dal suo primogenito di secondo letto, Antonio Giovanni Battista e da Antonia Barbiano di Belgiojoso, nacque il barone e conte Antonio Dati della Somaglia (1748-1816), primo proprietario del palco; sposato con Anna Agostini, non ebbe figli e fino al 1824 il palco rimase giacente in eredità, anche se di certo non rimase vuoto; sicuramente lo frequentavano la vedova – che morì ottantaduenne nel 1842 - e la sorella Camilla, unica parente per linea diretta, morta nel 1824. Legato ai Dati della Somaglia da vincoli parentali per parte di madre fu Pietro Verri (1728-1792), primo figlio di Gabriele e Barbara Dati della Somaglia, figlia di Paolo, e cugino di Antonio e Camilla oltre che pronipote di Antonio Giovanni Battista: scrisse Verri che dopo l’apertura del Teatro alla Scala era solito recarsi nel palco tutte le sere. Verri aveva anche affittato con la marchesa Beccaria il n° 16, I ordine destro, dei Belgiojoso.
Nel 1825 il palco venne acquistato dal nobile Siro De Pietri (1792-1878), che nel 1821 aveva già ereditato dal padre Carlo il n° 15 dello stesso ordine. Don Siro sposò Antonia Perego di Cremnago, figlia di Luigi e sorella di Gaetano, a loro volta proprietari del n° 12, III ordine destro. De Pietri mantenne il palco n° 3 fino al 1839 mentre aveva ceduto quattro anni prima il n° 15. Anche Siro e Antonia non lasciarono eredi.
Dal 1840 al 1859 il palco fu dunque appannaggio di Beatrice Orsini (1784-1861), figlia del marchese Egidio Gregorio Orsini, di Roma, proprietario dal 1778 al 1818 del palco n° 6 del I ordine sinistro. La principessa Beatrice, coniugata nel 1803 con Antonio Valcárcel y Pascual del Pobil, conte di Lumiares, principe Pio di Savoia, rimasta vedova nel 1824 e senza figli, lasciò il proprio patrimonio, ma non il palco, in eredità al figlio della cognata, Juan Jacobo Falcó y Valcárcel.
Dal 1860 fino al 1872 furono i coniugi Ludovico Barbiano di Belgiojoso (1814-1880) e Amalia Rigamonti (1832-1880) a condividere il palco. La nobile e potente famiglia vede nel nonno di Ludovico, Alberico, uno dei primi titolari dei palchi della Scala già alla sua apertura nel 1778. Il padre di Ludovico, Ercole, ereditò negli ultimi anni della sua vita (dal 1840 al 1847) proprio quel palco nel quale l´affittuario Pietro Verri si dilettava nell’ascolto della musica con l’amica marchesa Beccaria. Con una così lunga florida discendenza di palchettisti, il destino non poté privare i due coniugi, Ludovico e Amalia, di “almeno” un erede e li volle genitori nel 1872 di Beatrice, che sarebbe rimasta presto unica proprietaria del palco, in seguito alla morte, a pochi mesi di distanza, dei genitori. La giovane convolò a nozze nel gennaio 1902 con Emanuele Greppi, conte di Bussero e Corneliano, senatore del Regno, uno fra gli esponenti più rappresentativi del liberalismo moderato. Amante degli studi storici, in particolare del Settecento lombardo, fu curatore del Carteggio di Pietro e Alessandro Verri partendo proprio da alcune lettere contenute nell’archivio della sua famiglia.
Neppure Emanuele Greppi e Beatrice Barbiano di Belgiojoso ebbero figli; ma ormai la storia della proprietà privata era finita con l´esproprio nel 1920 da parte del Comune di Milano e la nascita dell’Ente autonomo Teatro alla Scala.
(Creusa Suardi)
 
Hanno posseduto questo palco:
Barbiano di Belgiojoso d'Este, Ludovico, che ebbe anche: 16 1. ordine destro
Barbiano di Belgiojoso d'Este Rigamonti, Amalia
Dati della Somaglia, Antonio, che ebbe anche: 12 4. ordine destro
De Pietri, Siro, che ebbe anche: 15 2. ordine destro
Greppi Barbiano di Belgiojoso d'Este, Beatrice
Valcárcel Pio di Savoia Orsini, Beatrice
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
Cerca:
Cerca nelle storie:
Autori delle storie: