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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 12, IV ordine, settore destro

Un nobile e tanti borghesi
Il barone e conte Antonio Dati della Somaglia (1748-1816), già proprietario del n° 3 del II ordine destro, nel 1779 acquista il palco dal conte Don Giulio Fedeli, che se lo era assicurato all´asta del 30 marzo 1778. Antonio Dati della Somaglia nacque da Antonio Giovanni Battista e da Antonia Barbiano di Belgiojoso; sposato con la contessa Anna Agostini, non ebbe figli e fino al 1825 il palco rimase giacente in eredità, anche se di certo non rimase vuoto: sicuramente lo frequentavano la vedova - morta ottantaduenne nel 1842 - e la sorella Camilla, unica parente per linea diretta, morta nel 1824. Nel 1810, in piena epoca napoleonica, utente del palco risulta l´impiegato Pietro Canturelli.
Nel 1826 alla famiglia Dati della Somaglia subentrò il conte Giovanni Battista Muggiasca “celebre per beneficenza e di protezione delle belle arti”, come si legge sul giornale religioso-letterario Il cattolico; altra lode meritò per aver promosso e sovvenzionato il monumento ad Alessandro Volta “nella sua Pizzo”, in frazione Cernobbio (Como), e per aver lasciato alla sua morte un legato di cinquemila lire per gli asili infantili dei poveri collocati nelle diverse Porte di Milano. Muggiasca possiede anche il palco n° 15 dello stesso ordine che ha una simile storia; dopo Muggiasca, infatti, entrambi i palchi, il n° 12 e il n° 15, passano ai Sigg. Rotondi e Romanati, soci in affari e in benefiche attività. Romanati alla morte converte l’Opera pia a suo nome in Istituto Romanati, cui si aggiungono gli eredi Larini, probabilmente parenti della moglie o nipoti, in quanto sembra che Carlo non abbia discendenza diretta e nella gestione della Fondazione, per statuto, potevano entrare solo componenti della famiglia.
Enrico Larini, ingegnere, con la sorella Ismenia, dilettante di pianoforte, elogiata in un concerto privato organizzato da Ismenia Sormani per festeggiare l’onomastico del marito Giorgio Castelli, consigliere provinciale del Tribunale di Milano, nel 1856, sono i successivi proprietari.
Enrico Larini (1804-1904) è ingegnere, fondatore dello stabilimento meccanico Larini, Nathan e C (poi Larini & Nathan e nel 1911 Nathan &Uboldi) in strada Alzaia pavese 54, con produzione di caldaie e materiale ferroviario. Volontario nelle guerre d’indipendenza e promosso capitano del Corpo del Genio militare, aiutò il suo tenente colonnello, architetto Eugenio Giani, nella riedificazione delle facciate del Castello Sforzesco e della fabbrica sul lato di levante per una vasta cavallerizza.
L’ingegnere abitava in Foro Bonaparte 59 con la moglie Ersilia Villa, colta nobildonna iscritta al Comitato milanese della Società Dante Alighieri e dedicataria di brani pianistici da salotto.
La loro figlia Margherita sposa Carlo Valvassori Peroni cui è intitolata una via adiacente la ferrovia di Lambrate, scelta come location per il film di Vittorio De Sica Miracolo a Milano. La coppia abita prima in Foro Bonaparte 40 e poi al 59, presumibilmente insieme a Ersilia, rispettivamente mamma e suocera, longeva se nel 1919 risulta ancora vivente.
Carlo è medico igienista e pediatra, dirigente la sezione delle malattie dei bambini dell’Ambulatorio Policlinico di Milano e alla Pia Istituzione Provvidenza baliatica: quest’ultima ci rimanda a un altro palchettista del IV ordine (n° 18) protagonista della Milano solidale, Giovanni Maccia. Le guide del tempo informano che lo specialista Valvassori Peroni riceveva in casa dalle 11.00 alle 16.00. Quello che portò l’amministrazione comunale a dedicargli la via nel 1929 è il suo manuale Come devo allevare e curare il mio bambino? (Hoepli, 1900) nel quale dava consigli che sarebbero serviti sia alle mamme delle classi alte, aristocratiche o borghesi che fossero, sia a quelle benefattrici che sostenevano le ragazze madri, povere e non alfabetizzate. Vedova dal 1912, Margherita Larini mantiene la proprietà del palco dal 1906 ininterrottamente sino al 1920, anno in cui si costituisce l´Ente autonomo Teatro alla Scala e il Comune di Milano inizia l’esproprio dei palchi.
(Pinuccia Carrer)
 
Hanno posseduto questo palco:
Canturelli, Pietro
Dati della Somaglia, Antonio, che ebbe anche: 3 2. ordine destro
Fedeli, Giulio, che ebbe anche: 3 2. ordine sinistro; 12 3. ordine sinistro; 12 4. ordine sinistro
Istituto Romanati
Larini, Enrico
Larini, Ismenia
Muggiasca, Giovanni Battista, che ebbe anche: 15 4. ordine destro
Romanati, Carlo, che ebbe anche: 15 4. ordine destro
Rotondi, Francesco, che ebbe anche: 15 4. ordine destro
Valvassori Peroni Larini, Margherita
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
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