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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 6, I ordine, settore sinistro

Dal principe all’ambasciatore
Primo proprietario del palco dal 1778 al 1818 fu Egidio Gregorio Orsini del ramo milanese dei principi di Roma, nato nella parrocchia di S. Babila nel 1736 e morto in quella di San Marco nel 1819. Figlio primogenito di Giulio Gregorio e Maria Caterina Marino dei marchesi di Castelnuovo Scrivia, sposò nel 1760 Paola Calderara, figlia di Antonio e Margherita Litta Visconti, talmente noti a Milano da aver avuto in omaggio per le loro nozze un’infilata di rime dell’Arcadia milanese.
Il principe fu nominato Maggiordomo Maggiore del Regno Lombardo-Veneto nel 1816. Abitava in Borgo Nuovo 1522, una “casa grandiosissima” – dicono le fonti del tempo - con l’interno ridotto a “elegante e comoda costruzione” da Luigi Canonica e adornata dai dipinti di Andrea Appiani. La casa esiste ancora, all’odierno civico n° 11 ed è la sede di rappresentanza della ditta Armani.
Personalità di spicco del governo asburgico (fu Consigliere Intimo di Stato nel 1782), Egidio Gregorio perse il palco nel periodo napoleonico: nel 1809 troviamo come utente il militare Maurizio Ferrario, nel 1810 il notaio e possidente Giovanni Battista Vitali Rota; lo riacquistò nel 1813 e al ritorno degli austriaci e nel 1815 venne nominato Maggiordomo Maggiore del Regno Lombardo-Veneto.
Dal 1821 fino al 1838 il palco è intestato ad Antonio Robaglia, banchiere e imprenditore, poi cavaliere, titolare dal 1816 assieme al conte Luigi Porro della privativa quinquennale per l’uso di una macchina a vapore per la filatura dei bozzoli da seta.
Dal 1839 al 1841, il palco fu di Giovanni Limito, quello che oggi definiremmo un “parvenu”: negoziante, aveva acquistato nel 1822 un palazzo prestigioso ipotecato appartenuto al defunto conte Francesco Lurani in Contrada del Monte 5465, in pieno centro; nella stessa contrada, in Porta Orientale (oggi Porta Venezia) si trovava il suo negozio di mastro macellaio.
Nel 1842 il palco passò a Zaccaria Riva, altro “borghese”, nato come droghiere e divenuto possidente. Sua moglie, Antonia Francesconi, nel 1793 acquisì dalla vedova di Giovanni Battista Solaro, nobildonna Rosa Gozzoni, sola e senza eredi, la villa di delizia di Misinto in Brianza: in questo modo i Riva subentrarono ai nobili dell´antica famiglia dei Solaro.
Per due anni (1856-57) il palco rimase in eredità attendendo che il figlio di Zaccaria, Alessandro Riva (1836-1907), divenisse maggiorenne. Egli infatti fu il successivo proprietario dal 1858 al 1907. Commendatore e Cavaliere di Gran Croce, Alessandro si laureò in giurisprudenza nel 1860 presso la Regia Università di Pisa; ottenne dunque l’abilitazione all’esercizio dell’avvocatura e in seguito intraprese con grande successo la carriera diplomatica. Nel settembre del 1866 fu chiamato a prestare servizio al ministero e nel febbraio 1867 divenne vice console di terza classe. I suoi numerosi incarichi diplomatici lo videro impegnato in varie città d’Europa (l’Aja nel 1878, Berna nel 1864 e poi nel 1881, Berlino nel 1886 e infine Sofia nel 1893) e fuori dal continente: fu inviato straordinario e Ministro plenipotenziario di Sua Maestà il Re d’Italia Vittorio Emanuele II a Rio de Janeiro nel 1888. Alessandro Riva sposò il 2 ottobre 1878 Clementina Cusani Visconti e fu per tale ragione che il figlio Luigi, grazie ad un decreto imperiale del 1910, poté aggiungere al proprio cognome quello dei Cusani. La dimora milanese di Riva e del figlio si trovava in via Bigli 12, nell´abitazione di Zaccaria che, prima dell´Unità, era in contrada dei Biglj 1245.
Luigi Riva Cusani, nato a Misinto, ingegnere di professione, fu proprietario del palco dal 1908 sino al 1920, anno in cui si conclude la storia della proprietà privata dei palchi del Teatro alla Scala. Il nome di Luigi e dei Cusani è legato fino al 1919 a un “castello avito” ancor oggi monumento della Val Borbéra, il Castello della Pietra di Borgo Adorno (Vobbia-Genova).
(Lorenzo Paparazzo)
 
Hanno posseduto questo palco:
Ferrario, Maurizio
Limito, Giovanni
Orsini, Egidio Gregorio
Riva, Alessandro
Riva Cusani, Luigi
Riva, Zaccaria
Robaglia, Antonio
Vitali Rota, Giovanni Battista
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
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