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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 7, I ordine, settore sinistro

Il palco che ospitò Ugo Foscolo
Nel 1778 prima titolare è la contessa Antonia Barbona Solari (1726-1804), figlia di don Giulio Cesare Solari, della piccola nobiltà novarese. Coniugata nel 1746 con Pietro Brusati - dal quale ebbe la figlia Costanza - rimase vedova nel 1749, sposando subito l’ottantenne Antonio Barbon, che morì nel 1750. Nel 1776 sposò il conte Giacomo Mellerio (1711-1782), già suo amante, titolare del palco nel 1779.
Dal 1780 sino al 1796 il palco risulta intestato alla figlia della Barbona Costanza Brusati (1747-1805), moglie del marchese Giacomo II Fagnani, dal quale ebbe tre figli: Federico (1775-1840), Maria Emilia e Antonietta. Federico fu il quinto marchese di Gerenzano e con lui si estinse la linea maschile della famiglia. Nella Milano napoleonica egli ricoprì varie e importanti cariche: fu ciambellano, consigliere di Stato, cavaliere della Corona ferrea. Non contrasse mai matrimonio, né si conoscono i nomi delle sue amate, se non quello di Angela Petragrua; una preziosa indicazione a riguardo, datata 26 dicembre 1814, si trova a margine di una copia dell’opera di Luigi Lanzi Storia pittorica dell’Italia in possesso di Stendhal, nella quale lo scrittore francese lamenta di essere stato abbandonato dalla sua amante Angela per il marchese Fagnani. Un anno prima, nel 1813, il marchese aveva ereditato il palco di proprietà della famiglia. Non avendo figli, gli eredi più diretti furono le sue due sorelle.
Maria Emilia nacque a Londra, dalla relazione illecita tra la madre Costanza e William Douglas, terzo conte di March e quarto duca di Queensbarry, iniziata durante uno dei molti viaggi della coppia Fagnani nel nord Europa. Giacomo riconobbe la figlia come propria e, tuttavia, Mie-Mie (questo il soprannome della bambina) crebbe in Inghilterra sotto la tutela di George Selwyn, amico di Douglas, e, ancora adolescente, sposò Charles Francis Seymour-Conway, conte di Yarmouth, per trasferirsi poi con il marito a Parigi. L´altra sorella Antonietta fu una delle figure di spicco della società milanese in epoca napoleonica. Il 20 dicembre 1798 sposò, in Santa Maria alla Porta, il conte Marco Arese Lucini. Più volte citata dai contemporanei per la sua bellezza unita al molto ingegno, intrattenne una relazione amorosa con Ugo Foscolo, il quale le dedicò la famosa ode All’amica risanata: l’occasione fu proprio il rientro in società dell’amata, dopo un periodo di malattia durante il quale al poeta non era stato possibile vederla. La relazione ci è nota attraverso le sole lettere di lui, il cui destino costituisce un caso interessante. Restituite a Foscolo dall’amante dopo la rottura del loro rapporto, furono affidate dal poeta a Silvio Pellico, dopo l’arresto del quale passarono attraverso varie mani. Giunsero infine al letterato Emilio De Tipaldo, che ne fece due apografi, rinvenuti successivamente nell’archivio della Casa Editrice Barbera. Gli originali, finiti in Grecia, non sono mai stati ritrovati. Sarà il nipote abiatico di Antonietta, conte Antonio Arese Lucini ad ereditare il palco, di cui risulta titolare per quattro anni.
Nel 1860 intestatario fu il barone Gaetano Ippolito Ciani (1780-1868), patriota, cavaliere della Corona ferrea, proprietario della Villa d’Este e della dépendance trasformata nel famoso Albergo Reine d’Angleterre, sul lago di Como, a Cernobbio.
Il palco passò nel 1870 al mantovano Abramo Sforni Vita, uno dei più ricchi esponenti della comunità ebraica milanese dell’Ottocento, coinvolto con il fratello Davide nella fondazione della Società in accomandita semplice G.B. Pirelli.
Dal 1902 al 1920 ultimo proprietario è un altro esponente dell’ebraismo milanese, Pietro Volpi Bassani, proprietario con la moglie Alessandrina anche del palco n° 8, I ordine sinistro, noto per aver ideato l’omonima galleria che collegava via Rastrelli e via Visconti; la galleria pedonale e commerciale fu distrutta nel 1938 per creare la piazza intitolata al generale Armando Diaz. Volpi Bassani, avvocato, cavaliere, commendatore, era attivo pacifista e promotore, come Guido Carlo Visconti di Modrone, della rivista Giù le armi, edita da Sonzogno. Per onorare la memoria della moglie, morta nel 1901, si assunse l´onere delle spese di restauro della leonardesca Sala delle Assi al Castello Sforzesco.
Fu l´ultimo proprietario: nel 1920 il Comune inizia l´esproprio dei palchi e si costituisce l´Ente autonomo Teatro alla Scala.
(Giulia Ferraro)
 
Hanno posseduto questo palco:
Arese Lucini, Antonio, che ebbe anche: 8 1. ordine sinistro; 9 1. ordine sinistro
Barbona Solari, Antonia
Cavazzi della Somaglia, Carlo Augusto, che ebbe anche: 3 3. ordine sinistro
Ciani, Gaetano Ippolito
Fagnani Brusati, Costanza, che ebbe anche: 8 1. ordine sinistro
Fagnani, Federico <2.>, che ebbe anche: 8 1. ordine sinistro
Mellerio, Giacomo
Sforni Vita, Abramo
Tosi, Bartolomeo, che ebbe anche: 11 1. ordine destro
Tosi, Vincenzo, che ebbe anche: 11 1. ordine destro
Volpi Bassani, Pietro, che ebbe anche: 11 2. ordine destro; 8 1. ordine sinistro
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
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