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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 12, II ordine, settore sinistro

Famiglie in villa: Litta Modignani e Melzi d’Eril
La storia del palco coincide inizialmente con quella della famiglia Litta Modignani. Primo proprietario fu infatti Eugenio <1.> Litta Modignani (1713-1785), secondo marchese di Menzago e Vignano (entrambi comuni della provincia di Varese), titoli che suo padre Camillo Litta aveva ottenuto dall’imperatore Carlo VI nel 1717. Fu Eugenio ad aggiungere nel 1767 il cognome Modignani al proprio dando così origine ad uno dei tre rami dell’antico e prestigioso casato dei Litta (gli altri due furono i Litta Visconti Arese e i Litta Biumi). La ragione di tale modifica risale al matrimonio, avvenuto nel 1699, tra Francesca Isabella Litta, sua zia paterna, e il conte Giovanni Battista Modignani, il quale aveva disposto nel proprio testamento il passaggio di eredità e cognome al nipote.
Eugenio sposò nel 1764 Giuseppa Orrigoni, da cui ebbe Giovanni Battista (1767-1837), che ereditò in seguito il palco scaligero. Questi fu Imperial Regio Ciambellano e nel 1794 si unì in matrimonio con Beatrice Cusani Visconti.
Nel 1809 utente del palco risulta Nicolás Blasco de Orozco y Gómez (1768-1849), nativo di Bilbao, cavaliere di San Juan, nonché ministro plenipotenziario di Spagna presso la Repubblica Cisalpina; nel 1810 condivide il palco con Tommaso Nava (1847-1829), la cui consorte, Fulvia Tecchi, era amica di Ugo Foscolo.
Nel 1815 il palco torna a Giovanni Battista Litta Modignani: dopo la sua morte rimane in eredità per passare nel 1844 al figlio Eugenio <2.> Litta Modignani (1794-1847), che abbraccia la vita religiosa.
Alla sua morte il palco passa dai Litta Modignani a un altro illustre casato, i Melzi d’Eril. L’acquirente è Lodovico Melzi d’Eril (1820-1886), Cavaliere di Malta e Imperial Regio Ciambellano. Nel 1838 egli ospita l’imperatore d’Austria Ferdinando I nella sua villa di Bellagio sul lago di Como; la splendida dimora era stata costruita, tra il 1808 e il 1810, come villa di delizia estiva della famiglia, dal prozio di Lodovico, Francesco, brillante uomo politico del periodo napoleonico. Oggi monumento nazionale, vanta un ampio giardino all’inglese opera dell’architetto Luigi Canonica e del botanico Luigi Villoresi.
Lodovico, da parte sua, rimodella e rinnova in stile neoclassico il palazzo di città, in Contrada della Cavalchina (oggi via Manin), acquistato dal prozio per abitarci con la prima moglie, Luigia Brignole Sale e con la seconda Giuseppina Barbò (1830-1923), vedova di suo cugino Giacomo Melzi d’Eril. In seguito alla morte del marito, al quale sopravvive per oltre trent’anni, eredita il palco e ne è proprietaria sino al 1920, quando si costituisce l’Ente autonomo Teatro alla Scala e il Comune di Milano inizia l´esproprio dei palchi privati.
(Lorenzo Paparazzo)
 
Hanno posseduto questo palco:
Blasco de Orozco Y Gómez, Nicolás, che ebbe anche: 11 2. ordine sinistro
Litta Modignani, Eugenio <1.>
Litta Modignani, Eugenio <2.>
Litta Modignani, Giovanni Battista
Melzi d'Eril Barbò, Giuseppina
Melzi d'Eril, Lodovico
Nava, Tommaso, che ebbe anche: 11 2. ordine sinistro
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
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