Logo Urfm
Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 8, IV ordine, settore sinistro

Baroni e mobilieri
Nell´asta del 14-15 maggio 1778 si assicura il palco il notaio Giovanni Francesco Botta, ma non sappiamo per chi faccia da intermediario o prestanome, forse per il conte Pietro Secco Comneno (1734-1816), che risulta intestatario già dal 1779: consigliere di Maria Teresa, egli rivestì numerose cariche politiche e fu un personaggio attivo nella vita culturale e sociale della città. Nel 1772 figurò tra i promotori della Società per l’agricoltura, le buone arti e le manifatture, detta poi Società Patriottica. Frequentò gli ambienti dell’Illuminismo lombardo e le animate discussioni dell’Accademia dei Pugni, di cui fu membro. Si occupò in particolare di questioni economiche esponendo le sue opinioni, negli articoli pubblicati su Il Caffè, il periodico fondato dai fratelli Verri e da Cesare Beccaria impegnato nella diffusione delle idee illuministe in Italia.
Nel 1790 il palco fu assegnato per un anno a Margherita Valtolina, una ballerina, forse moglie di Giovanni e madre di Teresa, anche loro ballerini alla Scala. Ritornato già nel 1791 al conte Secco Comneno, il palco, nel bel mezzo degli anni napoleonici, nel 1809, fu registrato a nome di Carlo Casiraghi e affittato per serata. Dal 1804, al tempo della Repubblica Cisalpina, Casiraghi ricoprì il delicato incarico di Cassiere generale dell’Amministrazione dei fondi del debito pubblico (dal 1805 denominata “Monte Napoleone”), un’istituzione del Ministero delle finanze guidato allora dal conte Giuseppe Prina; al tempo stesso fu un personaggio mondano, socio attivo del Teatro Patriottico fondato da Carlo Porta (successivamente denominato Teatro de’ Filodrammatici) e per gli amici Carlo Porta e Vincenzo Monti “soleva bandire splendidi festini, rallegrati da bellissime donne onde andava superba Milano”.
Nel 1813, con la disfatta di Napoleone a Lipsia e il rapido declino della sua stella, il palco tornò agli eredi della Valtolina, passando alla figlia Teresa tra il 1820 e il 1825, per essere assegnato nel 1826 all’amministratore della sua eredità, il barone Baldassarre Sanner. Appartenente ad una famiglia originaria di Soretta (o Pizzo Suretta), al confine tra la Lombardia e i Grigioni, Sanner fu una figura eminente dell’amministrazione asburgica: consigliere di prima istanza del tribunale di Milano, giudice del tribunale criminale, giudice della Corte dei Conti, ufficiale controllore dell’Accademia fisio-medico-statistica, fondata nel 1844 da Giuseppe Ferrario. Di Sanner rimane la pubblicazione Sullo stato attuale dei beni feudali nel Regno Lombardo-Veneto, pubblicata a Milano nel 1842.
Due anni prima, nel 1840, il palco cambiava proprietario nella persona del barone Stefano Colli, che ne manterrà il possesso fino al 1858, quando fu rilevato dai fratelli Pietro (?-1862) e Gaetano Bigatti (?-1879), titolari di una ditta di mobili fondata nel 1849, “Fabbricanti e Mercanti di Mobili d’ogni qualità magazzino assortito a discretissimi prezzi”, che realizzavano prodotti per le più importanti dimore italiane, come il Palazzo Reale di Modena. I Bigatti rappresentano un esempio dell’ascesa economica e sociale della borghesia imprenditoriale che nel corso del XIX secolo affianca la vecchia aristocrazia come classe egemone e l’acquisizione e il possesso di un palco alla Scala costituisce un riflesso diretto del nuovo ordine sociale.
Nel 1882 il palco venne ereditato da Silvia Bigatti coniugata Galli, madre di Paolo, Mario, Gaetano e Giulio, ingegneri che compariranno come ultimi proprietari del palco a partire dal 1917 fino al 1920, quando il Comune di Milano inizia l´esproprio dei palchi e nasce l´Ente autonomo Teatro alla Scala.
(Maria Grazia Campisi)
 
Hanno posseduto questo palco:
Bigatti, Gaetano
Bigatti, Pietro
Casiraghi, Carlo
Colli, Stefano
Galli Bigatti, Silvia
Galli, Gaetano
Galli, Giulio
Galli, Mario
Galli, Paolo
Sanner, Baldassarre
Secco Comneno, Pietro
Valtolina, Margherita
Valtolina, Teresa
 
Guarda i proprietari del palco dal 1778 al 1920
 

 

    

  
 
 
Cerca:
Cerca nelle storie:
Autori delle storie: