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Teatro alla Scala - Ufficio Ricerca Fondi Musicali - Conservatorio G. Verdi di Milano
I palchettisti della Scala 1778-1920

Palco n° 13, I ordine, settore sinistro

Tra i palchettisti del Ducale e i costruttori del Carcano
Il palco al momento dell’inaugurazione del Teatro è di proprietà di donna Rosa Pecis (morta nel 1782) la cui famiglia di nobiltà minore ebbe origine nelle valli bergamasche. Già palchettista del vecchio Teatro Ducale, ha il diritto di prelazione per l’assegnazione di un palco nel costruendo nuovo teatro. Ebbe due figli maschi, Antonio e il conte Giuseppe (1722-1799), personalità di spicco dell’amministrazione asburgica, autore del poema epico celebrativo intitolato L’Austriade (1764), un omaggio all’imperatrice Maria Teresa e all’arciduca Giuseppe col quale si guadagnò la riconoscenza della corte viennese. Maria Teresa lo nominò Sovrintendente Generale delle acque, delle strade e dei confini della Lombardia austriaca.
Alla morte di donna Rosa nel 1783 il palco salta una generazione e passa alle tre nipoti, figlie di Antonio: Carolina coniugata Bellinzaghi, Giulia coniugata con il “fermiere” Pietro Venini e Teresa con Antonio Tanzi, creato conte da Giuseppe II nel 1787. Quest’ultima porta il palco in dote al marito, già proprietario sin dall’apertura del Teatro di un altro palco (n° 1, III ordine destro). Ma il nome di Tanzi compare solo per pochi anni. Dal 1793 infatti sono ancora le sorelle Giulia e Carolina a risultare le sole proprietarie del palco.
Morta prematuramente Giulia nel 1820 ed estinta la sua discendenza, Carolina e la sua famiglia rimangono a lungo gli unici proprietari; a Carolina nel 1845 subentra infatti il figlio Carlo Bellinzaghi, ingegnere e membro del Consiglio Comunale di Milano dal 1844.
Il successivo proprietario dal 1859 al 1862 fu il nobile Pompeo Calvi (1806-1884), apprezzato pittore paesaggista, allievo all’Accademia di Brera di Giovanni Migliara, che ricevette molte commissioni dalle famiglie aristocratiche milanesi.
Dal 1863 il palco viene acquisito Alfredo Carcano che ne risulta proprietario sino al 1904. Cavaliere dell’Ordine di Malta, Alfredo è il nipote del banchiere Giuseppe Carcano, noto per aver fatto costruire nel 1803, su progetto del famoso architetto Luigi Canonica, l’omonimo teatro in Corso di Porta Romana, palcoscenico rivale della Scala nella prima metà dell’Ottocento.
Infine, ultimo proprietario dal 1905 al 1920 fu Alfredo Ferrari Ardicini con le sorelle Emma e Ida, appartenenti a una famiglia nobile originaria di Gozzano (Novara), che lo ereditarono tramite la madre Maria Costanza Carcano, sorella di Alfredo e sposata con Giovanni Ferrari Ardicini. Nel 1920, con la nascita del´Ente Autonomo Teatro alla Scala e la cessione dei palchi al Comune, si conclude la storia dei palchi privati del massimo teatro milanese.
(Antonio Schilirò)
 
Hanno posseduto questo palco:
Bellinzaghi, Carlo, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro; 13 3. ordine sinistro
Bellinzaghi Pecis, Carolina, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
Bocca Ferrari Ardicini, Emma, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
Calvi, Pompeo, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
Carcano, Alfredo Giuseppe, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro; 14 1. ordine sinistro
Crotti di Costigliole Ferrari Ardicini, Ida, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
Ferrari Ardicini, Alfredo, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
Pecis, Rosa, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
Tanzi, Antonio, che ebbe anche: 1 3. ordine destro; 13 1. ordine sinistro
Venini, Carlo, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
Venini Pecis, Giulia, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
Venini, Pietro, che ebbe anche: 13 1. ordine sinistro
 
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